Isernia, detenuto morto in cella: cambia il legale e slitta l’udienza

Si torna in aula a novembre per consentire all’avvocato nominato dall’imputato di preparare la difesa


ISERNIA. Era attesa per questa mattina in tribunale a Isernia l’udienza dal Gup per il 25enne campano accusato dell’omicidio di Fabio De Luca, morto nel novembre del 2014, mentre era recluso nel carcere di Ponte San Leonardo. L’imputato ha però nominato un nuovo legale, l’avvocato Salvatore Cacciapuoti del Foro di Napoli Nord. Il giudice ha pertanto concesso un nuovo termine per preparare la difesa, aggiornando l’udienza al prossimo 14 novembre.

A differenza degli altri due imputati accusati di omicidio aggravato, il 25enne ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato.  Partirà dunque in autunno il procedimento scaturito a seguito del decesso del 45enne. Nei primi di novembre del 2014 Fabio De Luca era recluso da un mese a Ponte San Leonardo per rapina ai danni della madre che viveva a Isernia.

La sera del 5 novembre venne portato d’urgenza all’ospedale Veneziale con pesanti traumi alla testa. Si parlò di caduta accidentale. L’uomo, secondo le ricostruzioni della Squadra Mobile di Campobasso, che indagò sul caso, si era recato in un’altra cella per prendere una gruccia quando, alla presenza di due detenuti, avrebbe battuto la testa e sarebbe finito in coma.

L’11 novembre, dopo circa una settimana di agonia in rianimazione, De Luca morì al Cardarelli, dove era stato trasferito. L’autopsia, eseguita due giorni dopo il decesso, certificò che le ferite sul corpo di De Luca erano incompatibili con una caduta accidentale.  “Trauma cranico multifocale”: fu il responso contenuto nella relazione del medico legale Vincenzo Vecchione. Morte indotta, dunque, forse a seguito di un pestaggio in cella. Per quel decesso tre ex compagni di detenzione della vittima vennero accusati a vario titolo di omicidio dalla Procura di Isernia. La svolta nelle indagini ci fu nel novembre del 2015, con l’arresto dei presunti responsabili, ora a processo. Gli altri due imputati saranno giudicati con rito ordinario in Corte d’Appello a Campobasso.

La famiglia della vittima, assistita dall’avvocato isernino Salvatore Galeazzo, si è già costituita parte civile e continua a chiedere verità e giustizia.