Un Molise senza droga: la ‘santa alleanza’ tra Procura, avvocati, forze dell’ordine, scuola e informazione

Nonostante la battaglia senza quartiere, la regione diventa appetibile per i sodalizi criminali: solo a Campobasso e provincia arrivano 6 chili di cocaina ogni mese


CAMPOBASSO. Molise senza sostanze stupefacenti, un anno dopo l’avvio della ‘insolita’ task force che ha coinvolto la Procura, le forze dell’ordine, gli avvocati, il mondo della scuola e l’informazione regionale declinata in ogni sua forma (tv, carta stampata, online).

Il punto – un anno dopo – questa mattina, nella sede dell’Ordine dei Giornalisti che ha sposato questo ambizioso progetto: parlare ai cittadini, siano essi studenti o genitori, raccontare cosa accade quando si comincia ad assumere droga, quali gli effetti, diretti e collaterali, sulla salute e sulla società.

Il presidente dell’Odg Molise, Pina Petta, nell’introdurre l’incontro ha spiegato la mission dell’Ordine e il ruolo che riveste l’informazione per la crescita e la conoscenza. Il procuratore Nicola D’Angelo, accompagnato dal presidente dell’Ordine degli Avvocati Giuseppe de Rubertis e da Stefano Maggiani, con la consueta disponibilità, ha ‘chiesto’ nuovamente aiuto al mondo dell’editoria locale. Tanto si è fatto, tutti insieme. Tanto resta ancora da fare. Ha ascoltato i suggerimenti, le opinioni, le sensazioni che provengono da chi ha il polso della situazione, da chi lo racconta con le parole e le immagini.

La montagna da scalare è ancora molto alta e i numeri sono impressionanti: ogni mese, nella sola Campobasso e provincia, arrivano dai 4 ai 6 chili di cocaina. Che, dopo ‘il taglio’ fruttano 500mila euro al mese. Circa 7 chili di eroina vengono piazzati sul mercato del capoluogo e della provincia ogni 30 giorni ma il ‘ricavo’ è minore visto il prezzo al quale viene venduta. Se un grammo di cocaina costa fino a 100 euro, con 25 euro si può acquistare un grammo di brown sugar. Quantità molto superiori di droga leggera (hashish e marijuana) invece vengono piazzate sempre nello stesso arco temporale considerato come metro di misura. E si va ben oltre i 6 chili mensili, con ricavi ugualmente alti.

Il pensiero va a tutti i figli, siano essi adolescenti o già adulti. Alla facilità con la quale si possono reperire droghe, leggere e pesanti, nonostante l’impegno della Procura e delle forze dell’ordine che riescono ogni giorno a bloccare traffici e spaccio. Ma la droga continua ad esserci, i tossicodipendenti continuano a commettere reati come i maltrattamenti in famiglia o i furti, le estorsioni o le rapine. Con modalità ogni giorno diverse, legate al bisogno fisico di ‘farsi’. E chi si sente immune, perché non ha figli oppure perché sono adulti e magari con un buon lavoro, non lo è nei fatti: perché chi ha bisogno di droga, ogni giorno e più volte al giorno, commette reati. Entra nelle case per rubare, spacca i vetri delle macchine per prendere l’autoradio, scippa borse e collanine, inventa ogni strategia utile al raggiungimento del proprio bisogno. Drogarsi.

La percezione errata da combattere è anche questa: che il mondo della tossicodipendenza riguardi solo le famiglie che devono purtroppo farci i conti, i giovani e meno giovani che vivono con il solo obiettivo del giorno che è iniettarsi in vena una dose di eroina per allontanare ‘la scimmia’ oppure tirare un ‘pippotto di cocaina’ per affrontare la giornata di lavoro o la serata con gli amici.

Entrare nelle scuole e spiegare cosa accade al corpo e al cervello quando si comincia ad usare droghe, spiegare alle famiglie come riconoscere quei segnali magari sottovalutati per fare rete, per creare un muro che tenga lontano poi il pericolo che incombe e di cui poco pare importare: il consumo di droga, così elevato in una regione che è limitrofa a zone nelle quali la criminaltà è ormai viva e vegeta, alimenta interesse nei clan, li spinge ad entrare e prendere contatti, ad assoldare la manovalanza e dal mercato della droga, poi, si passa alle estorsioni ai danni delle attività commerciali. Non è fantascienza, è la realtà che si è già concretizzata nella vicina provincia di Foggia dove, da 30 anni in qui, è cresciuta ed è diventata pervasiva la ‘Società Foggiana’ che ha cominciato l’escalation criminale proprio partendo dal traffico di droga.

Campobasso, la provincia, il Molise intero, con la politica chiamata ad essere davvero più presente devono fare rete, partendo da quella ‘santa alleanza’ che oggi vede insieme Procura, avvocati, forze dell’ordine, mondo della scuola e giornalisti che, armati di penna e telecamere, raccontano quello che nessuno vorrebbe mai ascoltare. In fase di organizzazione altri eventi, concorsi e la realizzazione di un murales ‘che parli’ a tutti, raccontando una emergenza che coinvolge davvero tutti.

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