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La protezione di San Matteo e le ‘minacce’ alla Occhionero: i nuovi inquietanti dettagli sul rapporto con Nicosia

L’ex collaboratore invoca il super boss mafioso Messina Denaro e lancia ‘avvertimenti’ alla deputata. Quest’ultima si è recata oggi in procura a Palermo, accompagnata dall’avvocato Giovanni Bruno. Ma è entrata da sola nella stanza dei magistrati


ROMA. Sarà ascoltata oggi dai pm di Palermo, come persona informata sui fatti, la deputata molisana Giuseppina Occhionero, nell’ambito dell’inchiesta che ieri ha portato all’arresto del suo ex collaboratore parlamentare Antonello Nicosia per associazione mafiosa. La parlamentare, che deve essere sentita come testimone, è arrivata a Palermo, accompagnata dall’avvocato Giovanni Bruno, ma è entrata da sola nella stanza dei magistrati, il procuratore aggiunto Paolo Guido e i sostituti Francesca Dessi’ e Calogero Ferrara. 

L’onorevole di Campomarino, ex Leu e ora Italia Viva, era diventata il passepartout di Nicosia nelle carceri. E nelle stesse l’uomo, esponente dei radicali italiani, intratteneva rapporti con i capimafia al 41 bis, facendo così da tramite tra i boss e l’esterno e cercando di far ottenere loro dei benefici.

La Occhionero dovrà verosimilmente riferire sui suoi rapporti con l’uomo, assunto come collaboratore parlamentare nonostante una condanna a 10 anni per traffico di droga, che gli è valsa altresì la sospensione della potestà genitoriale.

Dal dispositivo della procura siciliana – come riportato anche dal Corriere della Sera e dall’Ansa – emergono intercettazioni e particolari inquietanti. Spiccano, tra gli altri, due messaggi vocali di Nicosia alla Occhionero. Il primo ‘suona’ come una minaccia all’indirizzo della deputata ed è riferito all’esponente mafioso Santo Sacco, consigliere provinciale, ex consigliere comunale di Castelvetrano, sindacalista della Uil e definitivamente condannato per mafia, che avrebbe intrattenuto addirittura rapporti epistolari con il super latitante Matteo Messina Denaro. Soggetto che Nicosia e Occhionero hanno incontrato nel carcere di Trapani nel corso di una visita avvenuta il 22 dicembre del 2018. Nicosia ricorda all’onorevole molisana: “Non parlare a matula (a vanvera, ndr)… Santo Sacco non sbaglia, il braccio destro del primo ministro, non sbaglia. Non sbagliare a parlare tu, invece…”.

Nel secondo vocale, invece, invoca proprio il super latitante, definito anche ‘Primo ministro’: “Noi preghiamo San Matteo… tutti i Matteo… quelli buoni e quelli cattivi… San Matteo proteggici… Onorevole Occhionero… mai, mai si deve dire che siamo stati contro San Matteo, non si può sapere maiPer ora c’è San Matteo che comanda e noi siamo, preghiamo San Matteo… grazie San Matteo per quello che ci dai tutti i giorni… grazie...”.

A ciò si aggiunge – stando sempre alle intercettazioni – una proposta alla parlamentare “di chiedere del denaro ad una cooperativa che si occupava di madri detenute in cambio del silenzio di irregolarità scoperte durante le ispezioni in carcere”. Proposta che avrebbe incontrato il diniego della occhionero, non disposta a simili compromessi, secondo gli inquirenti

Fatti e circostanze particolari, che saranno sicuramente al centro delle domande dei pm.

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