HomeNotizieCRONACAIsernia, detenuto morto in cella: disposta una nuova perizia

Isernia, detenuto morto in cella: disposta una nuova perizia

Prima udienza dal gup questa mattina del procedimento a carico del 25enne accusato dell’omicidio di Fabio De Luca, deceduto mentre era recluso nel carcere di Ponte San Leonardo


ISERNIA. Una nuova perizia per fare piena luce sul decesso di Fabio De Luca, il detenuto morto nel novembre 2014, mentre era recluso nel carcere di Ponte San Leonardo. Lo ha stabilito il Gup del Tribunale di Isernia. Questa mattina si è tenuta la prima udienza del rito abbreviato a carico del 25enne campano, accusato insieme ad altri due imputati, dell’omicidio del 45enne.

Il giudice ha proceduto alla nomina del neurochirurgo Ettore Sannino e nei prossimi giorni provvederà a individuare anche un medico legale a cui verrà affidato il compito di redigere una nuova perizia. L’udienza è stata quindi aggiornata al 12 dicembre, per il giuramento dei periti.

E’ partito dunque il procedimento scaturito a seguito del decesso di Fabio De Luca. La sera del 5 novembre 2014, il 45enne venne portato d’urgenza all’ospedale ‘Veneziale’ con pesanti traumi alla testa. Si parlò di caduta accidentale. L’uomo, secondo le ricostruzioni della Squadra Mobile di Campobasso, che indagò sul caso, si era recato in un’altra cella per prendere una gruccia quando, alla presenza di due detenuti, avrebbe battuto la testa e sarebbe finito in coma.

L’11 novembre, dopo circa una settimana di agonia in Rianimazione, De Luca morì al Cardarelli, dove nel frattempo era stato trasferito. L’autopsia, eseguita due giorni dopo il decesso, stabilì che le ferite sul corpo di De Luca erano incompatibili con una caduta accidentale. “Trauma cranico multifocale”: fu il responso contenuto nella relazione del medico legale Vincenzo Vecchione. Morte indotta, dunque, forse a seguito di un pestaggio in cella. Per quel decesso tre ex compagni di detenzione della vittima vennero accusati a vario titolo di omicidio dalla Procura di Isernia. La svolta nelle indagini ci fu nel novembre del 2015, con l’arresto dei presunti responsabili, ora a giudizio. 

In Corte d’Appello a Campobasso, nei giorni scorsi, è partito il anche processo con rito ordinario per gli altri due imputati.  La famiglia della vittima, assistita dall’avvocato isernino Salvatore Galeazzo, si è già costituita parte civile e continua a chiedere verità e giustizia.

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