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No a incompatibilità commissario-governatore. Il centrodestra esulta: ora difesa del diritto alla salute

L’intervento del presidente della Provincia di Isernia e dei consiglieri di centrodestra al Comune di Campobasso Esposito e Salvatore. Distinguo degli esponenti di Pd e della Sinistra a Palazzo San Giorgio


CAMPOBASSO. No all’incompatibilità tra governatore del Molise e commissario ad acta per il piano di rientro del deficit sanitario. Il centrodestra regionale si schiera con Donato Toma, dopo la sentenza della Consulta, che ha sancito l’incostituzionale della norma che prevedeva l’incompatibilità delle due cariche.

“Una pronuncia che rappresenta un punto importante per la tutela dell’autonomia regionale e del diritto alla salute dei molisani – ha dichiarato il presidente della Provincia di Isernia Alfredo Ricci – Ho sempre ritenuto sbagliata la scelta di precludere per principio la possibilità per il presidente della Regione di essere commissario ad acta. Infatti, il presidente, qualunque presidente, è espressione della sovranità popolare. I tecnici non lo sono.

“Se non si ha conoscenza del territorio e delle sue criticità – ha aggiunto Ricci – non potranno mai compiersi scelte razionali e ispirate all’effettività della tutela del diritto alla salute dei molisani. Il rischio concreto è che le scelte saranno ispirate soltanto da criteri ragionieristici. E questo è ciò che, purtroppo, sembra che potrebbe caratterizzare il Pos in via di adozione da parte degli attuali commissari o, per loro tramite, da parte di sconosciuti tecnici romani. E allora, credo che la sentenza della Corte Costituzionale costituisca una grande occasione per la politica molisana: quella di superare le divisioni che ci sono state nell’ultimo anno e di fare fronte comune per evitare lo smantellamento della sanità molisana. Quello che sta accadendo, con il rischio concreto di smantellamento di reparti e servizi essenziali in molti ospedali, tra cui quelli di Isernia, Venafro e Agnone, non ha nulla a che vedere con il buon vivere civile”.

Sull’argomento sono intervenuti anche i capigruppo al Comune di Campobasso di Forza Italia, Domenico Esposito, e dei Popolari per l’Italia, Salvatore Colagiovanni.

“Le logiche di palazzo, che hanno contraddistinto l’azione del M5s – le loro parole – hanno fatto più male alla nostra regione di ogni Governo passato che loro più di altri hanno duramente contrastato e criticato. Si apre finalmente una nuova speranza per l’intero comparto sanitario regionale, una nuova stagione arrivata grazie alla determinazione del governatore Donato Toma, che gode della nostra più totale fiducia, il quale potrà riprendere in mano la situazione della sanità molisana”.

“Da parte nostra – hanno aggiunto Esposito e Colagiovanni – ci auguriamo che la città di Campobasso possa finalmente avere un Dea di Secondo Livello, nell’interesse dell’intero territorio regionale”.

Diversa la posizione dei gruppi del Pd e della Sinistra a Palazzo San Giorgio. “La Corte Costituzionale – hanno dichiarato i consiglieri comunali di centrosinistra – ha ritenuto, sulla scorta della questione posta dalla Regione Molise, che la norma che ha sancito la incompatibilità, fosse incostituzionale in quanto inserita nella legge finanziaria, con cui non aveva in comune alcuna ratio.

“La pronuncia in questione e gli effetti che ne derivano – il distinguo – potrebbero ritardare ulteriormente la risposta alle domande dei molisani di tutela della vita e della salute. La approssimazione e il populismo giallo/verde su una questione così delicata, lungi dal migliorare le sorti della sanità pubblica molisana, ci hanno fatto perdere, fino ad oggi, tempo prezioso e potrebbero avere aggiunto disastri ad una situazione già molto critica. Non si comprende, dunque, l’esultanza del governatore Toma, la cui idea di sanità, peraltro, ancora non ci è chiara”.

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