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‘Pendolaria’, la Campobasso-Roma esce dalle 10 linee peggiori d’Italia. Ma i treni sono tra i più vecchi

E’ quello che emerge dall’indagine condotta da Legambiente, che ha anche puntato il dito sulla chiusura dell’unico collegamento tra il centro della regione e la costa molisana


CAMPOBASSO. Viaggi da incubo, la Campobasso-Roma non è più tra le peggiori dieci linee ferroviarie italiane, come era stato nel 2018. I passeggeri che con cadenza periodica lamentano ritardi a volte di ore forse la pensano diversamente, ma l’indagine ‘Pendolaria’ di Legambiente segna un piccolo miglioramento per il sistema regionale dei trasporti.

Tuttavia i treni sono vecchi e sovraffollati e le corse restano poche. Di più, con la chiusura della Campobasso-Termoli è stato soppresso l’unico collegamento tra il centro della regione e la costa molisana. Luci (ben poche) e ombre (tante), che emergono dall’indagine pubblicata come ogni anno alla vigilia dell’entrata in vigore del calendario invernale dei collegamenti.

Per Pendolaria, l’ex Circumvesuviana, la Roma Nord-Viterbo e la Roma-Ostia Lido anche quest’anno si confermano le linee ferroviarie peggiori d’Italia A completare troviamo tratti ferroviari che coinvolgono tutta la Penisola: la Milano-Chiasso, la Torino-Chivasso-Ivrea-Aosta, la Genova-Ovada-Acqui Terme, la Verona-Rovigo, la Terni-Sansepolcro, la Battipaglia-Potenza-Metaponto, la Agrigento-Palermo.

Se il Molise non è nella black list, le cose vanno però decisamente maluccio quando si analizzano alcuni parametri specifici. In regione i treni in funzione sono 22 e il 72,7% hanno più di 15 anni. In parole povere sono vecchi. I viaggiatori del resto se ne sono accorti. Tra i tagli ai servizi e aumenti al costo dei biglietti in regione sono poi in funzione 26 corse giornaliere (la Lombardia ne garantisce 2.560, la Basilicata, altra piccola regione, 199).

“Il rilancio della mobilità su ferro e la condizione che vivono i pendolari devono diventare una priorità dell’agenda politica nazionale. Oggi questo purtroppo non avviene – ha dichiarato il vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini – Al nuovo ministro dei Trasporti Paola De Micheli chiediamo di dedicare ai pendolari almeno la stessa attenzione che ha messo in questi mesi per il rilancio dei cantieri delle grandi opere. Servono risorse, ma anche scelte radicali e a costo zero, a difesa di centinaia di migliaia di persone che ogni giorno prendono il treno in situazioni di degrado inaccettabili”.

C.S.

 

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