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Coronavirus, l’audio della paura era un fake: nessun contagio a pioggia per colpa dello studente

Campobasso/ La Procura, con l’ausilio dei carabinieri del Nas, sconfessa in toto la ricostruzione di presunti comportamenti del ragazzo che, positivo al Covid-19, avrebbe girato i locali di mezza città mettendo in pericolo un numero indefinito di persone. Parte la denuncia contro ignoti per procurato allarme, ma rischia anche chi continuerà a diffonderlo pur sapendo che è solo uno stupido scherzo


CAMPOBASSO. Un falso. L’ennesimo, vergognoso gesto di qualcuno che, ancora inconsapevole del clima di tensione che si vive in Italia per la pandemia da coronavirus, diffonde messaggi totalmente difformi dalla realtà per scatenare il panico. Ci ha pensato la Procura della Repubblica di Campobasso, stavolta, con l’ausilio dei carabinieri del Nas, a smontare pezzo per pezzo la ricostruzione della nota audio, rimbalzata via whatsapp ovunque stamani in Molise, che riferiva di presunti comportamenti irresponsabili dello studente del capoluogo risultato positivo al virus. Una nota vocale che riferiva di ben sei locali pubblici frequentati dal ragazzo prima del ricovero al Cardarelli, e della famiglia già positiva al virus a sua volta che se ne andava a zonzo per la città, magari solo per fare spesa ma contagiando tutti in modo incontrollabile.

Il procuratore Nicola D’Angelo, informato della cosa, ha delegato il Nas per i doverosi riscontri. Dopo i primi accertamenti è emersa l’assoluta falsità di tutta una serie di dati, quali le tardive informazioni all’autorità sanitaria; la già accertata positività dei familiari; l’intervenuto ricovero della sorella; il fatto che il fratello se ne sarebbe andato a spasso con la febbre per Campobasso (quando in realtà vive a Bologna, ndr) infine – e soprattutto – la frequentazione di vari locali aperti al pubblico, comunemente noti per l’afflusso di persone. In ragione di ciò, la procura questa sta procedendo alle attività necessarie ad identificare l’autore del messaggio che dovrà rispondere del reato di procurato allarme. Di tale reato saranno chiamati a rispondere anche eventuali altri soggetti che, pur nella consapevolezza della non veridicità di quanto affermato, dovessero divulgare ulteriormente la predetta traccia audio.

La guardia su comportamenti che dovessero favorire la diffusione del virus, da parte degli organi preposti resta alta. Anche chi dovesse rendersi responsabile di certe condotte a livello colposo è avvisato.

 

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