HomeNotizieCRONACACoronavirus, tutti i numeri ufficiali: 46 gli infetti

Coronavirus, tutti i numeri ufficiali: 46 gli infetti

Il bollettino di Toma e Florenzano. Larino e Venafro non contemplati nel piano d’emergenza: mancano della terapia intensiva necessaria. Nessun cenno, per ora, a convertire il Neuromed in centro Covid


CAMPOBASSO. C’è finalmente il quadro ufficiale dei contagi, con tanto di video Facebook del governatore Donato Toma e del direttore generale Asrem Oreste Florenzano.

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IN EVIDENZA, IL BOLLETTINO DI TOMA E FLORENZANO

Quattrocentoventisei tamponi eseguiti, dei quali positivi 46; 37 provengono dalla provincia di Campobasso, 4 dalla provincia di Isernia, 5 da altre regioni. Sono stati processati 380 tamponi negativi.

Per quanto riguarda i ricoveri: 11 in malattie Infettive, di cui 10 dalla provincia di Campobasso e 1 da Isernia; in Terapia Intensiva, presso il Cardarelli di Campobasso ci sono 6 pazienti, di cui 3 dalla provincia di Campobasso, 2 da quella di Isernia e 2 provenienti da Bergamo; 17 in tutto, pertanto, i pazienti ricoverati, di cui 13 della provincia di Campobasso, 2 della provincia di Isernia e i 2 lombardi succitati.

I positivi isolati a domicilio, ovvero in quarantena sono 19 in tutto: 13 asintomatici, tutti della provincia di Campobasso, mentre i dimessi asintomatici sono 6, anch’essi tutti della provincia di Campobasso. Tre i deceduti, tutti della provincia di Campobasso: ognuno di essi, come riferito da Toma, era di età avanzata, dunque particolarmente fragile verso il virus.

I ricoverati presso le strutture private accreditate sono 9: 2 della provincia di Campobasso, 2 di quella di Isernia, 5 provenienti da altre regioni.

In isolamento in tutta la regione ci sono 224 persone; i soggetti in sorveglianza (non in isolamento, ma che hanno soggiornato in regioni che non sono zone rosse, ma aventi aree con almeno un contagio) sono 144.

Per quanto riguarda i 9 positivi presso il Neuromed, come spiegato dal direttore generale Asrem Florenzano, 2 di essi necessitano di terapia intensiva e dunque saranno trasferiti già stasera a Campobasso. “Siamo in attesa delle relazioni specifiche per conoscere il quadro clinico di questi pazienti – ha spiegato il dirigente – in modo da offrire loro la massima assistenza possibile. Per gli altri 7, che in quanto asintomatici potrebbero andare in regime isolamento domiciliare, c’è il problema che presentano particolari patologie legate alla riabilitazione, dunque stiamo valutando come gestirli insieme alla struttura privata”.

Ulteriore problematica riguarda l’individuazione dei possibili contatti: per questo, spiega sempre Florenzano, “abbiamo chiesto alla struttura gli elenchi del personale che hanno avuto contatti con i pazienti Covid in modo da approntare la nostra indagine epidemiologica e prendere tutti i provvedimenti necessari, come già fatto per l’ospedale di Termoli, relativi alla verifica dello stato di salute di questi dipendenti, così da evitare il moltiplicarsi dei casi. Opportuno conoscere anche la provenienza di queste persone, in modo da avvisare i relativi comuni di residenza: un’indagine epidemiologica, infatti, si svolge con una catena di verifica dei contatti in modo da evitare l’ulteriore diffusione del contagio”.

Durante il tavolo di crisi di stamani, inoltre, è stata affrontata di nuovo la problematica degli ospedali di Larino e Venafro, “che attualmente sono ospedali di comunità – ancora il direttore generale Asrem – e dunque hanno in servizio prevalentemente infermieri e un distretto contingentato di medici, non sono dotati di Terapia intensiva ma hanno reparti di Anestesia di supporto per interventi ambulatoriali o di basso impatto chirurgico”. In sostanza, “non sono attrezzati per la gestione di pazienti che necessitano di terapia intensiva. Per questo, nel nostro piano emergenziale, abbiamo ipotizzato l’utilizzo dell’hub Cardarelli e degli spoke di Isernia e Termoli, in quanto dotati delle Terapie intensive adeguate. In caso di aggravio del quadro, si coinvolgeranno giocoforza anche le strutture private dotate di Terapia intensiva sul territorio”.

Per finire, il ringraziamento del governatore a medici e personale sanitario, impegnato in prima linea nella lotta contro il virus, e ai volontari di Protezione Civile. Un ulteriore appello a medici e personale sanitario a presentare le proprie candidature all’Asrem, perché c’è bisogno di rinforzi, e l’invito alla popolazione a restare a casa, unica arma per sconfiggere il nemico.

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