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Coronavirus, il caso Alto Molise: chiesti più medici e servizi all’ospedale di Agnone

La posizione di Daniele Saia, Vincenzo Scarano e Andrea Greco


CAMPOBASSO. “L’emergenza dei nostri giorni ha riaffermato, qualora ce ne fosse bisogno, l’importanza dell’ospedale di area disagiata ‘San Francesco Caracciolo’ di Agnone, ultimo baluardo per la salute delle popolazioni dell’Alto Molise e dell’Alt Vastese”. E’ quello che hanno dichiarato i capigruppo di ‘Nuovo Gruppo Agnonese’ e di ‘Agnone identità e futuro’, Daniele Saia e Vincenzo Scarano e del capogruppo del M5s alla Regione Andrea Greco.

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“La paralisi sanitaria – hanno affermato – ha arrecato e arrecherà gravissimi danni alla popolazione delle suddette zone, che, pur potendo vantare in teoria il ‘diritto alla Salute’, non possono usufruire della struttura ospedaliera che, al momento, non può erogare servizi e prestazioni assistenziali e che, quindi, necessita di essere rimessa, in tempi brevi, adeguatamente in funzione. In caso contrario, ciò comporterà delle ineludibili responsabilità in capo a chi, ancora oggi, si ostina, per ragioni meramente economiche, a non tutelare la salute dei cittadini dell’Alto Molise e dell’Alto Vastese”.

“Sono dodici anni – hanno affermato ancora Saia, Scarano e Greco – che la sanità molisana non riesce a recuperare la propria autonomia e, forse, mai ci riuscirà con classi dirigenti che si sono mostrate incapaci di risolvere i problemi. Abbiamo bisogno di scelte e azioni immediate, altrimenti le aree interne si avviano verso la desertificazione, con tutte le conseguenze per la provincia di Isernia e la regione Molise. Per tutti vale l’esempio della disponibilità della Regione Abruzzo ad accordi di confine, a cui il Molise risponde con silenzi imbarazzanti. La Regione e chi amministra la Sanità si assumano la responsabilità di parlare chiaro ai cittadini altomolisani. Lo impone il ruolo pubblico e il rispetto per chi lotta ogni giorno tra mille difficoltà e paga le stesse tasse di chi vive in aree più progredite”.

Da qui una serie di inviti rivolti al governatore Donato Toma, al commissario per la Sanità, Angelo Giustini, e alla dirigenza dell’Asrem, per il riconoscimento immediato per il ‘San Francesco Caracciolo’ di ospedale di area Disagiata e di corsia preferenziale nei Pos che nel tempo verranno redatti, l’assunzione immediata dei medici vincitori di concorso, bandito per l’Ospedale di Agnone e di medici per il pronto soccorso, in modo da dare certezza e continuità al servizio. Chiesti anche concorsi per il personale, la regolare attività dei Laboratori analisi e di Radiologia, l’attivazione del day surgery e la surgery, con l’invito a richiamare i medici che volessero tornare in servizio, “magari anche gratuitamente”.

“Relativamente all’emergenza in corso – concludono Saia, Scarano e Greco – oltre al monitoraggio costante nelle Ra e Rsa, la regione deve individuare una struttura ospedaliera da destinare in modo permanente al ricovero dei pazienti Covid 19. L’Alto Molise ha bisogno di interventi certi e immediati. Scaricabarile e rinvii non sono più ammessi e tollerati”.

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