Coronavirus, la proposta della Camera penale di Isernia per la ripresa dei processi

L’idea avanzata al presidente del Tribunale è di celebrare quelle udienze in cui non è prevista la presenza di testimoni


ISERNIA. L’Italia si avvia a ripartire, entrando nella fase di convivenza con il Covid. Ed ecco che si pensa anche alla riorganizzazione dell’attività giudiziaria.
Tuttavia, i tribunali italiani, compreso quello di Isernia, stanno differendo la ripresa, con rinvii di ufficio, a dopo il periodo di sospensione feriale del 31 agosto 2020, tranne qualche sporadica eccezione. Ma la Camera penale pentra avanza una proposta.
“Nel ribadire e sottolineare la ferma opposizione a trattare i processi penali da remoto, – recita una nota a firma del presidente avvocato Francesco La Cava – propone al Presidente del Tribunale di Isernia di far trattare, con tutte le precauzioni per evitare il contagio da un virus non ancora debellato, i processi nella prima fase, ovvero dove non è prevista l’escussione di testimoni o la presenza di altre persone oltre l’avvocato e le parti private (imputato e persona offesa), con ingressi in Tribunale a questi soggetti e ad orari scaglionati per evitare qualsiasi forma di assembramento”.

In merito, la Camera penale ha adottato una propria delibera, trasmessa anche al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Isernia.

 

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