La Camorra che puntava al Molise: dopo la droga l’obiettivo era il ‘pizzo’ a commercianti e imprese edili

Questo il famoso quarto livello, non ancora raggiunto, dall’organizzazione malavitosa sgominata dalla Procura della Direzione antimafia di Campobasso e condotta da carabinieri e finanza, con 39 misure cautelari e 1 milione di beni sequestrati


CAMPOBASSO. Non solo droga, minacce ed estorsioni con l’aggravante del metodo mafioso. L’organizzazione criminale sgominata oggi in Molise con l’operazione ‘Piazza Pulita’ – il vertice un pregiudicato campano legato alla Camorra – mirava a fare un ulteriore salto: imporre il ‘pizzo’ ai commercianti e agli imprenditori locali, partendo da quelli dell’edilizia.

Era questo il famoso “quarto livello” al quale hanno fatto riferimento il procuratore antimafia Nicola D’Angelo e il sostituto procuratore Vittorio Gallucci, nella conferenza stampa in cui è stata illustrata la maxi operazione che ha portato all’esecuzione di 39 ordinanze cautelari, molte delle quali in carcere, in Molise, Puglia, Campania, Puglia e Calabria. Una finanche in Germania.

L’accelerazione dell’operazione, ancora in piena emergenza Coronavirus – ma sono state rispettate tutte le norme di sicurezza, sia per le forze dell’ordine che per gli stessi indagati – è stata dovuta anche a questo. Evitare ovviamente decessi a causa della droga ed evitare che la situazione di disagio economico, vissuta dalle imprese a causa della pandemia da Covid-19, consentisse all’organizzazione malavitosa di arrivare al sistema economico e di fiaccarlo.

“Il disegno criminoso arrivava lì – ha detto Gallucci – superando gli altri livelli dello spaccio di droga, delle minacce e delle estorsioni, fatte da uomini che avevano la disponibilità di armi, del riciclaggio e deal tentativo di raggiungere il monopolio della vendita del pellet in tutto il Sud Italia, distruggendo la concorrenza”.

Quello che si voleva fare era arrivare a introdurre un sistema che in alcune regioni nelle mani della Mafia è prassi. Ma che il Molise “che isola felice non è, ma dove la gente è sana e denuncia ancora”, come ha detto D’Angelo, non ha ancora sperimentato. Almeno su larga scala. Il “pizzo”, appunto, l’elemento che segna la sudditanza dell’economia alla mala. E che toglie la libertà di agire. Finora, sembra, il tentativo non è riuscito. 

C.S.

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