Il legale dei titolari del lido Domenico Bruno: “In sede penale i miei assistiti sono stati assolti con formula piena perché il fatto non sussiste”
TERMOLI. Un ricorso contro la sentenza del Tribunale civile di Larino, che ha condannato i titolari di un lido di Rio Vivo a Termoli al risarcimento di 660mila euro ai familiari di Marco Guida, il 16enne morto nel 2000 colpito da una scarica elettrica mentre era al lavoro in quello stabilimento. Ad annunciarlo è stato l’avvocato Domenico Bruno, legale dei titolari del lido.
“Devo precisare – ha affermato – che sono i miei assistiti, purtroppo, che ancora devono proseguire nel loro calvario pur non avendo alcuna responsabilità per la scomparsa del giovane Marco Guida e, nei cui confronti, avevano anche un rapporto di affettuosa amicizia.
La sentenza della Corte di Appello di Campobasso del 27 novembre 2009 ha definitivamente accertato in sede penale la non responsabilità dei miei assistiti assolvendoli con la formula: ‘perché il fatto non sussiste‘.
Va precisato che non vi è stata nessuna impugnazione da parte della stessa Procura generale, poiché era evidente la insussistenza di ogni responsabilità dei miei clienti”.
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