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Palazzina del basso Molise trasformata in laboratorio della droga: nei guai un 38enne

L’uomo, di Guardialfiera, con precedenti per detenzione illegale di armi, aveva trasformato l’immobile a tre piani in un centro di spaccio dove eludere le restrizioni del lockdown. All’interno, anche serre per la coltura delle piante con tanto di ventilazione. I dettagli nella conferenza stampa della Polizia e della Procura di Larino


CAMPOBASSO. Il nuovo volto dello spaccio, in tempi di pandemia, non è più per le strade o nelle piazze, ma tra le mura domestiche. Con appartamenti, anzi interi caseggiati trasformati in laboratori della droga, dove produrre ed essiccare l’erba da destinare ai consumatori, abituali o occasionali, di sostanze stupefacenti.

confererenza stampa polizia 10062020Lo hanno spiegato stamani in conferenza stampa – presso la scuola allievi di polizia ‘Rivera’ di Campobasso – il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Larino, Isabella Ginefra, il questore di Campobasso Giancarlo Conticchio e il nuovo dirigente del Commissariato di Termoli Maria Concetta Piccitto, illustrando i dettagli dell’operazione di polizia ‘Drug Indoor’, sfociata in una misura di arresti domiciliari – convalidata con giudizio direttissimo – e nel sequestro di un laboratorio professionale a Guardialfiera. Il responsabile, un 38enne, è ora sottoposto ad obbligo di dimora in quanto privo di precedenti specifici.

L’operazione è stata condotta lunedì, con il personale del Commissariato supportato dai cani antidroga della Polizia e dagli elicotteri del Reparto volo di Pescara.

Un’immobile a tre piani, hanno riferito gli inquirenti, dei quali uno destinato ad abitazione – l’uomo viveva con il padre, all’oscuro di tutto – e gli altri due alla produzione ed essiccazione della marijuana, di cui sono stati sequestrati oltre 300 grammi rinvenuti all’interno. L’allestimento della struttura potrebbe essere stato messo in piedi grazie al dark web, il lato oscuro di internet, dove tutto è lecito: acquistare armi, materiale pedopornografico e, naturalmente, droga.

“Se non sei un tecnico ‘specializzato’ nella realizzazione di un laboratorio per la preparazione della droga – ha detto il questore Conticchio – con il dark web purtroppo lo diventi. Per questo voglio lanciare un messaggio ai genitori, a vigilare su quello che fanno i loro figli su internet, per metterli al riparo dai rischi che corrono sulla rete”.

Nell’appartamento sono state così trovate serre per la coltura delle piante di marijuana, dotate di lampade ultraviolette e sistemi di ventilazione. L’uomo aveva anche realizzato un programma settimanale, in cui venivano riportati gli orari e gli interventi di concimazione e innaffiatura.

Nel corso della perquisizione i poliziotti hanno rinvenuto 14 piante di marijuana, numerosi contenitori con foglie ed infiorescenze essiccate, pasta di marijuana e attrezzature per l’essiccazione, il confezionamento e la pesatura. Trovati anche 6 armi da taglio (4 coltelli, 1 pugnale e 1 machete) e varie cartucce illegalmente detenute.

Ieri l’udienza per direttissima presso il Tribunale di Larino, con l’applicazione dell’obbligo di dimora a Guardialfiera. Ma le indagini continuano, è stato detto in conferenza stampa, per accertare se l’uomo abbia fatto tutto da solo. E per circoscrivere la rete dello spaccio.

Carmen Sepede

 

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