“Noi aggrediti dai vicini, io non vedente”: la versione degli accusati di tentato omicidio per un terreno

Parla Giovanni Di Nardo, legale di padre e figlio finiti agli arresti domiciliari 6 giorni fa. Il genitore del ragazzo torna in libertà perché invalido al 100 per cento


ISERNIA. Revocati gli arresti domiciliari per uno dei due soggetti – padre e figlio -della provincia di Isernia accusati di tentato omicidio e lesioni aggravate, a seguito di una lite con i vicini per un terreno, sfociata verosimilmente in aggressione, con una delle vittime finita in ospedale per un intervento neurochirurgico.

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale del capoluogo pentro, dopo l’interrogatorio di garanzia tenutosi ieri, ha inteso annullare la misura nei confronti del genitore per insussistenza delle esigenze cautelari in quanto invalido.

Ad annunciare la novità il legale difensore dei due, l’avvocato Giovanni Di Nardo, che fornisce altresì una differente versione dei fatti secondo cui gli accusati sarebbero stati precedentemente aggrediti dalle parti ad oggi considerate offese.

“E’ stato dimostrato, infatti, – afferma il legale – che il padre è invalido al 100% in quanto non vendente. La circostanza esclude che vi possa essere pericolo di reiterazione del reato, atteso lo stato di cecità totale di uno dei presunti aggressori. Ciò, inoltre, – prosegue l’avvocato – mina seriamente l’impianto accusatorio e la credibilità dell’intera ricostruzione operata dalle parti offese, essendo inverosimile che una persona invalida e non vedente possa aggredire taluno al buio in aperta campagna con l’intenzione di uccidere.
Preciso, altresì, – ancora Di Nardo – che gli arrestati avevano già denunciato i fatti dieci giorni prima della denuncia dei loro accusatori, riferendo di non aver aggredito, ma di essere stati da essi aggrediti.
Il pm e il gip di Isernia avevano, invece, ritenuto non veritiera la versione degli arrestati, evidentemente non sapendo che uno di essi era non vedente.
La posizione del figlio – conclude l’avvocato – verrà ora valutata dal Tribunale del Riesame, anche alla luce dei nuovi elementi e della revoca della misura cautelare a carico del padre”.

 

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