La fuga dei tunisini in barba alla quarantena: dopo Campomarino, via anche da Campolieto

La deputata forzista Annaelsa Tartaglione tuona contro il governo, sordo verso i territori. Preoccupa l’ultimo caso di un nordafricano che ha fatto perdere le sue tracce nel comune alle porte di Campobasso: nella struttura riscontrati due casi di coronavirus tra i migranti. Lo sfogo del sindaco Annamaria Palmiero


CAMPOLIETO. Dopo Campomarino, anche a Campolieto si registra un migrante tunisino sparito nel nulla dopo sole 48 ore dall’arrivo, in barba alla quarantena precauzionale. Un fatto tanto più grave se si pensa che nella struttura sono stati riscontrati due casi di coronavirus tra i migranti. A divulgare la notizia la deputata forzista Annaelsa Tartaglione, che tuona contro il governo, considerato “superficiale e sordo alle  richieste dei territori, con  gravi danni cuasati dalla non-gestione  dei flussi migratori. Anche il Molise, da oggi, si aggiunge alla  triste contabilità di fughe dai centri dove gli immigrati vengono  accolti, lungo tutta la Penisola. Nelle ultime ore, si registrano una  ventina di immigrati che sono scappati dal Cas di Campomarino, oltre  ad un ospite che si è dileguato dalla struttura di Campolieto”.

La parlamentare isernina sottolinea come ci fosse stato, a Campomarino, già un precedente tentativo di allontanamento che aveva visto l’intervento dei carabinieri, due dei quali rimasti feriti in una colluttazione. “Siamo in piena stagione turistica, e certo è deprecabile aver donato agli imprenditori del comparto, a chi arriva in vacanza e ai cittadini, questo ‘bonus’ della paura. Sì, perché immigrati che fuggono dalle strutture dove sono posti in isolamento precauzionale creano disagio e problemi di sicurezza, oltre al timore di nuovi contagi. Siamo di fronte – conclude – a una pessima prova di un esecutivo che per i propri dogmi ideologici rischia di alimentare la tensione sociale sui territori, devastando il Paese”.

A Campolieto sono 47 i migranti, tutti under 16, che sono stati alloggiati nel Cas ivi esistente nel 2016. La sindaca del paese, Annamaria Palmieri, non conferma e non smentisce la notizia dell’allontanamento dal centro del paese, ma non può fare a meno di evidenziare “grossi limiti organizzativi nella gestione dell’accoglienza, con i Comuni che si trovano sovraccaricati di responsabilità senza avere la struttura organizzativa necessaria, lasciati soli ad arrangiarsi. Ho un assistente sociale per 4 ore a settimana, che rientra nell’Ambito sociale di Riccia-Bojano con vari Municipi da coprire con una sola persona: che genere di accoglienza offriamo? Senza contare la situazione che si verifica quando scadono i permessi di permanenza sul territorio: i migranti dovrebbero essere espulsi dal territorio nazionale a seguito di foglio di via, ma quasi mai lasciano l’Italia. In questi casi, è previsto che vadano nei centri di identificazione ed espulsione in attesa del rimpatri, che ora ci è stato detto essere tutti saturi per motivi legati all’emergenza Covid. Mi chiedo allora: che fine fanno se non vengono rimpatriate, divengono autentici fantasmi, col rischio di venire facilmente reclutati dalla malavita organizzata”.

 

Iscriviti al nostro gruppo Facebook ufficiale

isNews è anche su Telegram: clicca qui per iscriverti

Per ricevere le nostre notizie su Whatsapp, invia ISCRIVIMI al numero 3288234063 e salvalo in rubrica!