HomeNotizieCRONACAIsernia, l’odissea estiva del Pronto Soccorso

Isernia, l’odissea estiva del Pronto Soccorso

Il reparto trabocca di pazienti, con il personale sempre più allo stremo. Pesa l’assenza di una lungodegenza per gli over 80 e la cronica carenza di personale, soprattutto infermieristico


ISERNIA. Disagi di tutti i tipi, anche in questi ultimi giorni, al Pronto Soccorso di Isernia. In alcuni casi si è anche sfiorato il numero di 30 pazienti, nonostante i soli 9 posti tecnicamente disponibili.

Il reparto, da qualche tempo, ha infatti ceduto 6 posti all’Area Grigia sita al secondo piano del Dea e istituita per accogliere i pazienti che necessitano di essere ricoverati nei vari reparti: si tratta di persone in attesa dell’esito del tampone (circa 20-24 ore) in cui la situazione clinica non presenta sintomi compatibili o sospetti con quelli del coronavirus. Una valvola di sfogo che ancora non entra a regime come ci si aspettava, non assicurando così il turnover che svuoterebbe un po’ il Pronto Soccorso dalla sua sacrificata funzione di ‘parcheggio’. Il periodo di piena stagione estiva, inoltre, ha nuovamente affollato il reparto come ai tempi pre-Covid: molti accessi ‘imprevisti’ sono riferibili a turisti di passaggio in provincia e la cronica carenza di personale, oltre alle giuste ferie di quanti sono in servizio, rende ancora più caotica la situazione.

A proposito di ferie: il reparto d’Oncologia, com’è noto, è stato temporaneamente accorpato alla Medicina proprio per permettere la turnazione estiva del personale. Ciò ha finito per gravare ulteriormente sul reparto diretto dalla dottoressa Cecilia Politi, dal quale è stato chiesto di fornire rinforzi di infermieri proprio al Pronto Soccorso. Ma da parte di costoro (alcuni di quelli in forza a Oncologia risulterebbero anche in malattia, ndr) – non è stato possibile dare la disponibilità.

La sera, tra l’altro, il reparto d’emergenza e urgenza funziona ufficialmente con due soli infermieri, costringendo a chiederne un terzo in reperibilità che si ‘sdoppia’ tra il triage e il Pronto Soccorso. E più di qualcuno, dall’interno del reparto, auspica ragionevolmente che la reperibilità sia trasformata in turno fisso. Le richieste di entrata a Isernia, da quanto si apprende, superano di due terzi quelle di dimissioni: una discrepanza dovuta a una diagnostica rallentata e alla mancanza di una lungodegenza per i pazienti over 80, costretti a stazionare in Medicina.

Nonostante tutto, 4 giorni fa – nel bel mezzo di un incidente stradale che aveva particolare priorità in un Pronto Soccorso già oberato da 23 pazienti – un ragazzo di 18 anni in gravi condizioni è stato trovato con un diverticolo strozzato e curato in tempo grazie alla felice intuizione di un medico, che gli ha evitato pericolose complicazioni.

 

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