Inferno di fuoco in Basso Molise: si contano i danni e si valuta la richiesta di stato di emergenza

Danni incalcolabili al territorio, alle attività produttive e alle infrastrutture. La situazione da questa mattina è tornata alla normalità ma ora in numerosi centri del Basso Molise si è al lavoro per valutare il da farsi. Non è esclusa la richiesta dellaostato di emergenza che dovrà necessariamente passare per la Regione. Il sindaco di Guglionesi Mario Bellotti nel pomeriggio incontrerà i tecnici della Soprintendenza per valutare i tempi e le risorse necessarie per il ripristino della chiesa di Sant’Antonio Abate, chiusa e transennata dopo il crollo del tetto. A Casacalenda le operazioni di spegnimento sono andate avanti per tutta la notte


GUGLIONESI-CASACALENDA. Le situazioni più critiche si sono registrate a Casacalenda, Guglionesi, Portocannone, Campomarino, Termoli. Due giorni in cui l’inferno di fuoco che si è scatenato sul basso Molise ha letteralmente gettato la popolazione nell’apprensione e nel terrore.
I danni sono difficilmente quantificabili mentre in queste ore i sindaci sono al lavoro unitamente alla Protezione Civile regionale e ai vigili del fuoco per valutare la richiesta di stato di emergenza. La buona notizia è che con l’attenuazione del vento i focolai dalle prime ore di questa mattina sono spenti.
Ieri gli incendi hanno colpito al cuore la cittadina di Guglionesi, una delle più popolose del basso Molise, e il suo centro storico.

Questa mattina abbiamo intervistato telefonicamente il sindaco Mario Bellotti, che ha fatto il punto della situazione. “Abbiamo riportato danni ingenti alle attività produttive, infrastrutture e alle linee telefoniche” – ha spiegato il Primo Cittadino. Il suo pensiero è rivolto in particolare a uno degli edifici storici più importanti, la chiesa di Sant’Antonio Abate, il cui tetto è crollato a causa delle scintille di fuoco, partite dal costone a ridosso del belvedere su cui affaccia l’edificio, e che ne hanno causato il cedimento strutturale Il desolante scenario è evidenziato dalla foto riportata in pagina. La parte esterna del monumento è attualmente transennata ed è stato interdetto il traffico nella strada prospiciente. Le indagini sono in corso per accertare la dinamica degli incendi, che sembrere siano partiti dalla bruciatura delle stoppie, pratica ancora in uso tra gli agricoltori della zona. 

Nel pomeriggio il sindaco incontrerà i tecnici della Soprintendenza ai beni culturali per valutare i tempi e le risorse necessarie per gli interventi di ripristino. “Nessuna famiglia nella zona è stata sgomberata” – ha spiegato il sindaco, ed è tornato a pieno regime il servizio di fornitura di energia elettrica, che ieri per alcune ore era stato sospeso in via precauzionale.

A una ventina di chilometri di distanza, un’altra situazione critica riguarda Casacalenda, con gli incendi che per tre giorni hanno devastato centinaia di ettari di bosco, in particolare nell’area in cui si trova il Santuario della Madonna della Difesa. Ieri sera intorno alle 21.15 i vigili del fuoco e i volontari della Protezione Civile erano ancora al lavoro per arginare il fuoco. “Il danno è incredibile, devastante. Quello che ho visto mi ha spaccato il cuore” ha scritto la sindaca Sabrina Lallitto sulla sua pagina facebook. Per assicurare il supporto alle operazioni di spegnimento degli incendi, è intervenuto in soccorso aereo il Canadair dei vigili del fuoco.

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