HomeNotizieCRONACAIsernia, falsi positivi alla Gea Medica: ecco cosa è accaduto

Isernia, falsi positivi alla Gea Medica: ecco cosa è accaduto

La clinica ha fatto le opportune controverifiche scoprendo che due ricoverati e un paziente dimesso, risultati infetti da Covid-19, non erano tali


ISERNIA. Non c’erano casi positivi alla Gea Medica di Isernia.

Lo rende noto la struttura di riabilitazione e cura di contrada Acqua Solfurea, dopo aver sottoposto a propri controlli di verifica due soggetti ricoverati all’interno, entrambi risultati positivi al tampone Asrem. Come loro, anche un terzo soggetto dimesso dalla Gea: positivo ai test Asrem, negativo dopo le controverifiche fatte svolgere presso due diversi laboratori presenti nell’elenco degli autorizzati allegato alla Circolare del Ministero della Salute del 3 aprile scorso.

Ma andiamo con ordine. Lo scorso 12 ottobre l’Asrem notifica alla la positività al tampone per Pcr Real Time, eseguito due giorni prima, su due assistiti, che dovevano separatamente sottoporsi a controlli ambulatoriali in strutture esterne. Successivamente giunge l’avviso della positività di una dipendente addetta ai servizi.

“Abbiamo eseguito immediatamente le procedure di isolamento – si legge nella nota della struttura – secondo le note disposizioni e in area separata, dei due assistiti risultati positivi e dei loro tre contatti stretti ricoverati, dovutamente collaborando per il tracciamento con il Dipartimento di prevenzione dell’Asrem di un ulteriore contatto stretto dimesso l’11 ottobre. Il Dipartimento ha disposto lo screening per Pcr Real Time del personale e abbiamo proceduto alla sanificazione “shock” dell’intero Istituto, per poi dare comunicazione alla stampa, il 13 ottobre, dei tamponi positivi dei nostri assistiti”.

Ma qualcosa non sembrava aver convinto i responsabili della clinica, vista la sorveglianza interna, l’impiego costante da parte del personale impegnato nell’assistenza di dispositivi di protezione individuale e, più ancora, il fatto che la struttura non ha mai consentito, dallo scorso mese di marzo, l’accesso esterno di familiari e visitatori, applicando una rigida divisione di spazi e percorsi. Di qui la decisione di eseguire, nella stessa giornata del 12 ottobre, tamponi orofaringei con test antigenici (pur nella nota differenza di sensibilità e specificità con il tampone per Pcr Real Time) e test sierologici rapidi per Igm ed IgG su sangue venoso (su cui valgono le note considerazioni sull’utilità diagnostica). Risultato: esito negativo sui due positivi e sui contatti stretti ricoverati.

La circostanza ha indotto la struttura, il 13 ottobre successivo, a effettuare tamponi orofaringei sui due soggetti positivi e sui tre contatti stretti ricoverati, inviando i campioni al Centro di Studi e Tecnologie avanzate dell’Università degli Studi “Gabriele D’Annunzio” di Chieti. Anche qui l’esito, ricevuto il 14 ottobre, è stato negativo, ovvero non era rilevato Rna Virale.

Si arriva così al 14 ottobre e l’Asrem esegue lo screening del personale dell’Istituto e dei tre contatti stretti ricoverati. Vista la discordanza dei primi referti, il 15 la Gea ripete i tamponi orofaringei sui due ricoverati positivi e invia i prelievi, per controllo, al Laboratorio di Analisi Cliniche dell’Ospedale “Santo Spirito” di Pescara. L’esito del test per Pcr Real Time, ricevuto lo stesso giorno, è stato negativo.

“Siamo stati contattati dall’assistito dimesso che ci ha informato che era stato, insieme a un suo contatto stretto, sottoposto a tampone per Pcr Real Time da Asrem, con esito positivo – continua la nota di Gea Medica – Dopo aver ricevuto il consenso, abbiamo sottoposto entrambi a domicilio, il 16 ottobre, con nostro personale medico dotato dei prescritti dispositivi di protezione individuale, a tampone orofaringeo antigenico rapido, risultato negativo, e a tampone orofaringeo per Pcr Real Time che abbiamo inviato al Centro di Studi e Tecnologie Avanzate dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti: l’esito, ricevuto il 19 ottobre, 2020, negativo, ovvero non era rilevato Rna Virale”.

Entrambi i laboratori a cui l’Istituto isernino si è rivolto, precisa la nota stampa, sono presenti nell’elenco degli autorizzati allegato alla Circolare del Ministero della Salute del 03 aprile 2020. Quanto al personale in servizio, il 18 ottobre l’Asrem ha comunicato la negatività di tutti i dipendenti sottoposti a tampone il 14 ottobre e dei tre contatti stretti ricoverati.

Oggi, infine, personale Asrem ha eseguito tamponi per Pcr Real Time sui due ricoverati positivi del 10 ottobre, risultati negativi. “In sintesi – concludono da Gea – abbiamo avuto due assistiti ricoverati i cui tamponi, prelevati il 10 ottobre da Asrem, sono risultati positivi, mentre i tamponi per Pcr Real Time prelevati da nostro personale il 13 e il 15, eseguiti in due laboratori diversi, sono risultati negativi. Lo stesso dicasi per un assistito dimesso con successivo tampone per Pcr Real Time positivo ad Asrem, che è risultato, al nostro controllo del 16 ottobre, anch’egli negativo. Desideriamo comunicare agli assistiti, alle loro famiglie ed alla comunità molisana – concludono dalla clinica – che l’Istituto europeo di riabilitazione sorveglia, con ogni impegno e in ogni maniera, come in questo caso, il rischio biologico, specie da Sars Cov-2, e la sua trasmissione interna”.

 

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