La decisione dei giudici in merito al caso dell’imprenditore finito al centro di una indagine che coinvolse anche alcuni esponenti del clan dei Casalesi
ISERNIA. Nuovo colpo di scena sul caso di Vincenzo Zangrillo, l’imprenditore Formia finito al centro di una inchiesta della Direzione investigativa antimafia che coinvolse anche Isernia.
La Corte di Cassazione ha annullato la confisca dei beni di Vincenzo Zangrillo. Come riporta LatinaToday la Suprema Corte ha dunque accolto il ricorso dei legali di Zangrillo e dei suoi familiari, gli avvocati Giuseppe Stellato e Pasquale Cardillo Cupo, rimandando gli atti indietro ad altra Sezione della Corte di Appello per nuova pronuncia.
Il provvedimento riguarda beni per un valore complessivo di oltre 22 milioni di euro, un patrimonio che comprende 200 mezzi tra autoarticolati, autovetture, motocicli, furgoni, 150 immobili come abitazioni, uffici, opifici e magazzini, 21 ettari di terreni ubicati nelle province di Latina e Frosinone, 6 società, 21 conti correnti e rapporti bancari di varia natura.
Nel marzo 2018 il Tribunale di Latina, accogliendo la proposta del direttore della Dia, aveva già confiscato il suo patrimonio nelle province di Latina, Frosinone, Napoli e Isernia.
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