Sono 11 i malati già trasferiti fuori regione, l’ultimo trasporto in elicottero avvenuto oggi da Campobasso. Mentre si attende l’attivazione di nuovi posti letto in ospedali e moduli provvisori, i molisani continuano ad assistere terrorizzati a scene divientate di ordinaria emergenza
CAMPOBASSO. Il momento drammatico che vive la sanità molisana, assediata dall’emergenza Covid e dal dilagare della variante inglese in regione, è testimoniato dall’aumento del numero di morti (346 le vittime “ufficiali” da inizio pandemia, con oltre due terzi dei decessi concentrati tra novembre e febbraio), e dal dato spaventoso di ricoveri ospedalieri. 123 i pazienti Covid assistiti in strututre sanitarie del Molise, di cui 19 sono in gravi condizioni, intubati ad un ventilatore meccanico e lottano tra la vita e la morte: 15 si loro si trovano al Cardarelli e 4 sono assistiti al vicino ospedale Gemelli Molise.
Altri 11 malati sono stati trasferiti in ospedali di fuori regione, nell’ambito del programma di emergenza nazionale Cross. L’ultimo trasferimento in ordine di tempo è avvenuto nel pomeriggio di oggi e riguarda un anziano paziente per il quale non è stato possibile predisporre un ricovero d’urgenza in Molise, a causa della carenza di posti disponibili in terapia intensiva. Si è reso necessario il trasporto, a bordo un elicottero speciale, nel Lazio, Regione che nei giorni scorsi aveva già garantito disponibilità a ricoverare un altro paziente Covid proveniente dal Molise.
I cittadini molisani non avrebbero mai immaginato di vivere queste scene drammatiche nel 2021, a una anno esatto dall’inizio della pandemia. Eppure è quello che purtroppo sta accadendo: un incubo diventato realtà a causa dell’assenza di programmazione e di decisioni che avrebbero potuto salvare vite umane ed evitare di trasformare il Molise in uno scenario di guerra.
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