Settimane complicate tra problemi burocratici, tamponi e la paura del Covid
ISERNIA. La paura del Covid che si trasforma in terrore quando in casa hai un figlio disabile e, per questo, particolarmente fragile.
Sono state settimane di estrema complessità quelle vissute da una famiglia isernina. Una storia che ha un lieto fine, perché per fortuna il virus non è stato particolarmente aggressivo, ma le criticità sono state tante.
“Io e mia moglie – ha raccontato a isNews il capofamiglia – abbiamo scoperto di aver contratto il Covid durante il mese di febbraio. La nostra prima preoccupazione è stata per nostro figlio, affetto da disabilità. Per questo lo abbiamo fatto sottoporre a diversi test antigenici che hanno dato tutti esito negativo. Dopo diversi giorni anche per lui sono comparsi i sintomi e la conferma della positività al Covid è stata accertata dal tampone molecolare”.
Sono così trascorse le settimane e, fortunatamente, anche se tra mille preoccupazioni, la situazione non è peggiorata. Anzi nel giro di poco i sintomi sono scomparsi del tutto.
Oggi, a un mese dal contagio, i problemi sono altri.
“Io e mia moglie – ha raccontato ancora l’isernino – siamo risultati negativi al tampone di controllo. Ma mio figlio ancora no, anche se sta bene e dal contagio è trascorso un mese. Non trovo giusto che oggi venga trattato esattamente come una persona che ha appena scoperto di aver contratto il Covid. Capisco che questa è la procedura, ma forse bisognerebbe prestare maggiore attenzione ai singoli casi”.
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