HomeNotizieCRONACAIsernia, detenuto morto in cella: non fu omicidio

Isernia, detenuto morto in cella: non fu omicidio

Assolti anche gli altri due imputati nel processo per il decesso di Fabio De Luca


ISERNIA. Quello che si consumò il 5 novembre 2014 nel carcere di Isernia non fu omicidio, ma un tragico incidente. Dopo il responso del gup di Isernia, è arrivata questa mattina la sentenza di assoluzione anche per gli altri due ex compagni di cella di Fabio De Luca, il detenuto che perse la vita nell’autunno di 7 anni fa.

Il presidente della Corte d’Assise di Campobasso Gianpiero Scarlato ha assolto gli imputati, l’agnonese Elia Tatangelo e il napoletano Francesco Formigli, con formula piena – perché il fatto non sussiste – al termine di una lunga e complessa vicenda giudiziaria.

Lo scorso mese di febbraio era stato assolto anche l’altro imputato, un 26enne campano processato a Isernia, in quanto aveva scelto di essere giudicato con rito abbreviato.

Escluso dunque il pestaggio nella cella 110 la sera del 5 novembre 2014, quando il 45enne venne portato d’urgenza all’ospedale ‘Veneziale’ con pesanti traumi alla testa. Si parlò di caduta accidentale.

L’uomo, secondo le ricostruzioni della Squadra Mobile di Campobasso, che indagò sul caso, si era recato in un’altra cella per prendere una gruccia quando, alla presenza di due detenuti, avrebbe battuto la testa e sarebbe nito in coma.

L’11 novembre, dopo circa una settimana di agonia in Rianimazione, De Luca morì al Cardarelli, dove nel frattempo era stato trasferito. L’autopsia, eseguita due giorni dopo il decesso, stabilì che le ferite sul corpo di De Luca erano incompatibili con una caduta accidentale. ‘Trauma cranico multifocale’: fu invece il responso contenuto nella relazione del medico legale Vincenzo Vecchione. Morte indotta, dunque, forse a seguito di un pestaggio in cella. Così, per quel decesso tre ex compagni di detenzione della vittima sono finiti sotto processo.

Partì così il procedimento penale che oggi è arrivato a conclusione. “È una sentenza giusta – il commento di uno dei legali, l’avvocato Lorenzo Marcovecchio – che ristabilisce la verità non solo processuale, ma anche dei fatti. Quanto accaduto è stato, purtroppo, un tragico incidente”.

La famiglia di De Luca è stata parte civile nel processo assistita dall’avvocato Salvatore Galeazzo. “La Corte d’Assise si uniformata alla decisione del gup del Tribunale di Isernia. Noi non siamo mai andati alla ricerca di un colpevole a tutti i costi, ma solo della verità”.

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Deb.Div.

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