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Personale trasferito e reparti a rischio chiusura: sanità in ginocchio in basso Molise

Anche un solo anestesista in meno metterà in crisi il fragile equilibrio del reparto di rianimazione al San Timoteo. Ne è convinta la Rete della Sinistra che torna inoltre a lanciare l’allarme sul rischio di chiusura del centro regionale di ossigenoterapia al Vietri


TERMOLI. La decisione dei vertici sanitari regionali di spostare un solo anestesista dal San Timoteo di Termoli al Cardarelli è stata accolta con soddisfazione dal sindaco della città adriatica Francesco Roberti, ma di diverso avviso è la minoranza del gruppo “Termoli Bene Comune – Rete della Sinistra” che a riguardo usa una metafora: “ E’ come dire che dobbiamo gioire di dover subire l’amputazione di un solo arto, invece di due” dichiara la consigliera comunale Marcella Stumpo.

Secondo la Rete della Sinistra “resta l’evidenza che anche un solo anestesista in meno metterà in crisi il fragile equilibrio del reparto, come ci è stato confermato da persone “informate sui fatti”. E resta la consapevolezza che un atto simile denota l’intenzione di voler continuare a smantellare il San Timoteo.

Ciò che come Rete della Sinistra chiedevamo, e continuiamo a chiedere, sperando di poter presto ricevere risposta nel prossimo Consiglio comunale, era – rimarca Stumpo – un atteggiamento di contrasto totale e di difesa a oltranza del diritto alle cure dei 100mila cittadini bassomolisani; come da ormai quasi due anni, vogliamo che l’Amministrazione dimentichi le convenienze politiche e partitiche quando si parla di sanità, e sia presente con forza in ogni occasione nella quale si attacca il nostro ospedale e si continua a demolire il sistema regionale tutto.

Decisioni sciagurate come quest’ultima, portata avanti con tale inqualificabile protervia da arrivare a minacciare di sanzioni i medici che protestano, come quella di non procedere in tempo utile a garantire la continuazione del servizio di camera iperbarica a Larino, dimostrano con chiarezza – accusa la Rete della Sinistra – che non esiste alcun margine di speranza per un cambiamento di rotta da parte dei decisori regionali sul Basso Molise: neanche gli oltre 450 morti e i riflettori accesi a livello nazionale sul disastro del Molise sembrano aver indotto i vertici sanitari e politici ad una inversione di tendenza. Anzi, il contrario.

Non possiamo esimerci dal chiamare di nuovo a raccolta cittadini, associazioni e partiti per contrastare questa che è ormai l’emergenza nell’emergenza, pensando soprattutto alle necessità quotidiane di cura, messe a dura prova dalla pandemia, che rischiamo di ritrovarci del tutto negate anche quando questa tempesta sarà passata.

Come deciso nell’ultima assemblea congiunta sulla sanità – annuncia la consigliera termolese Stumpo – rinnoviamo la proposta di ripartire da una piattaforma condivisa centrata sui punti irrinunciabili di un sistema sanitario regionale pubblico e degno, senza perdere di vista la necessità di preparare un’alternativa politica all’incapacità e all’arroganza di chi ha governato finora” conclude Stumpo.

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