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Isernia, Lotto zero: nuova istanza per bloccare i lavori

Pcl e associazione ‘Caponnetto’ scrivono ai Comuni di Isernia, Miranda e Pesche: ecco le basi per sospendere gli espropri e il disboscamento, ennesima diffida inviata all’Anas


ISERNIA. Tornano alla carica, dall’Associazione nazionale antimafia ‘Caponnetto’ e dal Partito Comunista dei Lavoratori del Molise, per tentare di bloccare i lavori del Lotto Zero, la strada di collegamento tra la variante Anas Isernia-Castel di Sangro e la Statale 17.

Con i rispettivi uffici legali infatti, hanno depositato presso i Comuni di Isernia, Miranda e Pesche, lo scorso 27 novembre, una nuova istanza di emissione dell’ordinanza di sospensione dei lavori, nelle more dell’annullamento d’ufficio degli atti, con contestuale richiesta di attivare l’immediata riconversione dei fondi per altre opere considerate utili. ‘Caponnetto’ e Pcl chiedono anche, in subordine, di attivare il recupero risarcitorio con l’azione erariale dei fondi già spesi.

“Si ricorda l’inutilità di fare 8 viadotti e 2 gallerie per unire i 5 Km tra il bivio di Pesche a quello di Miranda – scrivono in una nota – che sono già ben uniti dalla Statale, sprecando 35 milioni di euro a chilometro, devastando un’intera vallata e ponendo a rischio le acque sorgive, atteso che lo scopo di abbreviare le distanze con Castel di Sangro è già raggiunto dal Lotto uno e il traffico di Isernia Nord non sarà minimamente scalfito/interessato dal “traffico” del Lotto zero (esiguo come certifica la stessa Anas, per un presunto ed infimo risparmio di 3 minuti e mezzo)”.

Numerose, secondo Pcl e ‘Caponnetto’, le basi per emettere un’ordinanza comunale di sospensione:

– nullità ab origine della valutazione d’impatto ambientale rilasciata dalla Giunta regionale del 2013 per assenza dell’opzione “alternativa zero” (che rende nullo tutto il procedimento), e in ogni caso decaduta sin dal 01 marzo 2018 senza che fosse stata tempestivamente prorogata, nonché ad oggi inesistente perché mai reiterata;

– lavori difformi rispetto allo strumento urbanistico, poiché risultano assenti le valide deliberazioni dei Consigli comunali di approvazione del progetto definitivo in variante allo strumento urbanistico di Isernia, Miranda e Pesche (il che rende nulla la stessa Conferenza dei servizi del 15 aprile 2016), come da convenzione tra Comuni e Anas del 2005;

– assenza delle vigenti dichiarazioni di pubblica utilità e urgenza da parte dei Consigli comunali e persino della Conferenza dei servizi, che rendono nulli anche gli espropri iniziati;

– violazione delle tutele assolute e di rispetto relative alle sorgenti San Martino ed altre acque sorgive, per mancato rispetto delle distanze di cui al Decreto legislativo 152/2006, stante la relazione geologica resa pubblica in più occasioni, tanto più dopo la importante rivelazione dell’Ordine dei geologici circa l’insufficienza dell’analisi idrogeologica fatta sul Lotto zero.

La diffida inoltrata all’Anas mira insomma “a fermare immediatamente lavori e gli espropri, ancorché abbiano già tagliato decine di migliaia di alberi (il che è già oggetto di denunce da noi presentate presso le autorità giudiziarie preposte al vaglio). Queste ed altre illegittimità sono state eccepite anche perché i tre Comuni interessati dal tracciato annullino d’ufficio l’intero procedimento in autotutela e chiedano, in sinergia con la Provincia e gli altri sindaci, al Governo e al ministero delle Infrastrutture di stornare i fondi dall’inutile e dannoso Lotto zero per finanziare con urgenza le opere utili sinora negate al nostro territorio.

Per Pcl e ‘Caponnetto’, insomma, i fondi sarebbero sicuramente investiti meglio nella variante di Venafro per San Vittore, unitamente al potenziamento del tratto da bivio di Colli al Volturno a Venafro (tanto più in funzione del raccordo con la futura ed eventuale Fondo Valle Sangro) sull’asse Tirreno-Adriatico; il completamento della Fresilia che unisce due arterie statali essenziali; il ripristino del viadotto Sente per ricollegare la zona di Agnone con l’Abruzzo; infine, il piano di messa in sicurezza dalle frane che dilagano in provincia d’Isernia.

 

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