Mostra sacra al santuario di Castelpetroso

Venerdi il primo degli eventi per festeggiare la futura basilica. Numerosi ospiti ed esperti presenzieranno all’evento

CASTELPETROSO. Venerdi 20 alle ore 15.30 presso il santuario di Castelpetroso sarà presentata la mostra “Immagine del Vespro”, una mostra di arte sacra inserita nell’ambito degli eventi culturali ed iniziative che precedono l’elevazione a titolo di basilica del santuario. La mostra è organizzata da Don Massimo Muccillo, Vicario Episcopale per il Santuario, coordinata dall’artista Giovanni Antonioli, e curata dallo storico dell’arte Tommaso Evangelista. Affascinante il titolo che prende spunto dalle cosiddette “Vesperbild”, piccole sculture in legno, nate in area tedesca nel 1300, che rappresentano la pietà e il cui nome si riferisce all’uso, all’ora dei vespri del venerdì santo, di meditare sulle cinque piaghe di Cristo morto che giace sulle ginocchia della madre. Il legame è con l’immagine dell’Addolorata come si è mostrata tante volte durante le apparizioni. Tale rappresentazione fu fissata sulla tela, per la prima volta, nel 1889 dal pittore romano Giovanni Battista Gagliardi e questa immagine, oggi in mostra, è diventata la riproduzione canonica degli eventi di Castelpetroso. L’inaugurazione della mostra, che sarà aperta fino al 26 ottobre 2013, con ingresso libero, sarà presieduta dallo storico dell’arte Rodolfo Papa che terrà una conferenza sull’arte molisana del ‘900. Gli organizzatori hanno voluto dare all’evento un taglio storico allestendo, per la prima volta, un percorso documentario sull’arte nel santuario. Alcune opere saranno messe a disposizione da varie famiglie molisane, ad esempio i Marinelli e i Chiocchio di Oratino, che si occuparono in tempi passati della lavorazione di tutte le decorazioni in pietra della chiesa. Unitamente alle opere legate al Santuario si è voluta arricchire l’esposizione presentando altri lavori dei maggiori artisti che vi hanno lavorato. Di Scarano, autore della ‘via crucis’ – in esposizione anch’essa – è esposto un inedito polittico con le storie di Cristo e altri soggetti sacri, tra i quali una splendida deposizione; di Trivisonno, autore delle otto pale d’altare, è presentato invece un pregevole quadro sulla sacra famiglia e un’inedita opera giovanile, proveniente dalla chiesa di San Rocco di Carpinone, del 1927. Infine, poiché deve rimanere sempre forte il legame tra la storia e il presente, gli autori hanno voluto dedicare una sezione alla collettiva d’arte. Una selezione dei migliori artisti molisani, pittori, scultori, ebanisti, che si sono confrontati con tematiche religiose o con la stessa immagine dell’Addolorata, aiuta a comprendere come il legame con le forme e la rappresentazione non deve essere mai smarrito se si vogliono comunicare i messaggi dell’arte sacra autentica. Quindi l’idea di fondo dell’intera mostra e degli studi è stata e sarà quella di aver voluto creare, visivamente e concettualmente, una linea di continuità tra tutte le esperienze artistiche legate al santuario per restituire una volta per tutte, alla critica e ai fruitore, un fondamentale e purtroppo poco conosciuto frammento di storia artistica molisana.