HomeSenza categoriaIttierre, Petraroia: non lasciare i lavoratori da soli

Ittierre, Petraroia: non lasciare i lavoratori da soli

Da domani un primo gruppo di maestranze del polo tessile resterà privo di ogni sostegno al reddito. L’appello del consigliere regionale del Pd alle istituzioni per la ricollocazione occupazionale nell’ambito dell’Area di crisi o per lo scivolo pensionistico


ISERNIA. Michele Petraroia lancia l’allarme per i lavoratori Ittierre, molti dei quali, da domani, domenica 16 ottobre, saranno privi di qualsivoglia sostegno al reddito. E rivolge un appello alle istituzioni a far valere fino in fondo i diritti di quanti si sono visti riconoscere, come il Molise, lo status di Area di crisi complessa.

Il consigliere regionale del Pd, dal suo profilo Facebook, ricorda come appunto “da domani un primo gruppo di lavoratori del polo tessile resterà privo di ogni sostegno al reddito e si andrà a sommare ad altri lavoratori Ittierre che già versano in questa condizione. Nel giro di pochi mesi finirà il periodo di copertura economica della mobilità anche ad altri dipendenti Ittierre e poco meno di 1.000 famiglie che vivono per lo più a Isernia e nei comuni vicini, si ritroveranno in una vera e propria emergenza sociale”.

Di qui l’appello alle istituzioni locali e regionali, stimolate a portare la questione sul tavolo del Governo “per sollecitare un intervento di presa in carico per la ricollocazione occupazionale o per lo scivolo pensionistico o l’autoimpiego, così come prevede l’articolo 27 della legge 134/2012 – scrive Petraroia – per i lavoratori delle imprese che rientrano nelle Aree di crisi industriali complesse. Il Molise ha il dovere di lottare unito nei confronti del Governo per assicurare una risposta a queste famiglie che ne hanno diritto per legge. Non è stato semplice ottenere il riconoscimento di questo diritto, tanto è vero che delle quattro Aree di crisi complessa del Sud, due sono in Sicilia, a Gela e Termini Imerese (Petrolchimico e Fiat) e una è l’Ilva di Taranto; poi c’è il Molise e non ci sono la Campania, la Basilicata, la Calabria e la Sardegna. Se siamo riusciti a cogliere un obiettivo strategico per lo sviluppo del territorio e la tutela dei lavoratori – conclude l’ex assessore al Lavoro – abbiamo il dovere di batterci per far rispettare la legge e la dignità del Molise”.

 

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