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Dalla ‘città della cipolla’ alla ‘cipolla di Isernia’: il valore di un territorio sta anche in una locuzione

Il parere di Alberto Gentile, storica colonna del centrosinistra pentro, su un possibile marchio che promuova la città con la sua storia e le sue peculiarità


ISERNIA. Dalla ‘città della cipolla’ alla ‘cipolla di Isernia’ il passo è breve, ma la differenza è sottile. Registra una significativa inversione di tendenza, Alberto Gentile, ex assessore comunale e storico esponente del centrosinistra di Isernia. Se durante l’amministrazione guidata dal sindaco Gabriele Melogli era stato coniato il marchio ‘Isernia, la città della cipolla’, concetto mai condiviso da Gentile, un piccolo passo avanti invece sarebbe stato fatto durante l’edizione della Fiera 2017. A prescindere dalla manifestazione fieristica, sulla quale a Gentile non interessa entrare nel merito, l’ex cancelliere penale del tribunale di Isernia vuol invece sottolineare come il marchio ‘La cipolla di Isernia’ abbia ben altro significato, se paragonato a prodotti enogastronomici come il lardo di Colonnata, che ormai hanno reso celebre la città di provenienza sulle tavole di ogni dove e consentito di far conoscere la località di produzione creando anche un indotto turistico correlato.

L’enfasi su ‘la città della cipolla’, insomma, a dire di Gentile avrebbe legato “una città ricca di storia come Isernia soltanto al discorso della cipolla medesima, accantonando tutto quanto di buono vi è da offrire a livello di cultura e turismo”. Diversamente, il ribaltamento operato dai cuochi protagonisti della manifestazione a tema ‘Onion Pride, la sfida gourmet della cipolla r’ Sernia’, svoltasi ieri per la prima volta nel capoluogo pentro, “consentirebbe invece – afferma Gentile – di far conoscere gli eccellenti prodotti locali della nostra agricoltura, come le cipolle, quali espressione di un territorio che ha tuttavia molto altro da proporre a chi venisse a visitarlo”.

Insomma, non più la cipolla a essere protagonista, ma la città stessa che può essere valorizzata grazie anche alla sua saporitissima cipolla. Un segnale importante quello di quest’anno, dunque, sul quale secondo Gentile si può e si deve lavorare per costruire le basi di un possibile sviluppo del territorio. Un marchio, quella della ‘cipolla di Isernia’, dal quale trarre le basi anche per un rilancio dell’agricoltura nel territorio urbano, a cominciare dai giovani.

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