Le Foibe: la strage dimenticata

Oggi il giorno del ricordo. Nel 1947 venne firmato il trattato di pace che assegnava alla Jugoslavia l’Istria e la maggior parte della Venezia Giulia


di Marilena Ferrante

ISERNIA. Il Giorno del ricordo, solennità civile italiana, viene celebrata il 10 febbraio di ogni anno. Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92 vuole conservare e rinnovare “la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe, dell’ esodo dalle loro terre degli istriani , fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra”.

La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947 , fu firmato il trattato di pace che assegnava alla Jugoslavia l’Istria e la maggior parte della Venezia Giulia.
Le foibe dal punto di vista geologico , sono un aspetto tipico del fenomeno carsico e indicano le fenditure , profonde anche decine di metri, che si aprono sul fondo di una dolina o di una depressione del terreno.

Ma le ‘foibe’ rappresentarono molto di più dopo la Seconda guerra mondiale, quando furono usate per accogliere migliaia di cadaveri di cittadini italiani eliminati per motivi politici dall’esercito di liberazione jugoslavo del maresciallo Tito. Gianni Oliva, studioso del Novecento , che da anni si occupa degli aspetti meno indagati della storia nazionale recente, nel suo libro “Foibe – Le stragi negate degli italiani della Venezia Giulia e dell’Istria “ scrive così.
“ L’eccezionale testimonianza di Giovanni Radetticchio, originario di Sissano , è stata pubblicata per la prima volta il 26 gennaio 1946 sul periodico della Democrazia cristiana di Trieste ‘La Prora’ .

 Un chilometro di cammino e ci fermammo ai piedi di una collinetta dove, mediante un filo di ferro, ci fu appeso alle mani legate un sasso di almeno venti chilogrammi. Fummo sospinti verso l’orlo di una foiba, la cui gola si apriva paurosamente nera. Uno di noi, mezzo istupidito per le sevizie subite, si gettò urlando nel vuoto, di propria iniziativa.