HomeNotizieCULTURA & SPETTACOLI'Lina Merlin', il libro dedicato alla parlamentare italiana di Laura Cesareo Jouakim

‘Lina Merlin’, il libro dedicato alla parlamentare italiana di Laura Cesareo Jouakim

Marilena Ferrante recensisce il libro di Laura Cesarano Jouakim ‘Lina Merlin’


di Marilena Ferrante

Mi sono imbattuta in questo libro di Laura Cesarano Jouakim, datomi in dono dalla mia cara amica Nadia Verdile che, come risaputo, dirige la Collana Le Italiane per i tipi di Maria Pacini Fazi Editore.

Collana pregevole in cui sono miscelati con cura i profili di donne che hanno fatto la storia del costume e della letteratura italiana. Il libro è “Lina Merlin” e, come potete ben capire parla della figura della parlamentare ricordata da tutti per essersi battuta per la chiusura delle case di tolleranza.

Ma la JouaKim afferma come sia riduttivo ricordare una donna come la Merlin solo per questa battaglia che pur le consentì di esprimere la sua grande volontà di emancipazione e di cura della donna nella sua dignità di essere umano.

Merlin nasce il 15 ottobre del 1887 a Pozzonovo, piccolo centro della bassa pianura padana in provincia di Padova, vive però la sua giovinezza a Chioggia, la città delle Baruffe Chiozzotte di Goldoni. Si diploma come maestra elementare e, anche avendo ottenuto l’abilitazione per la scuola secondaria di primo grado, decide di continuare ad insegnare nella scuola elementare.

“Tutti coloro che si dedicano all’insegnamento – poi – scriverà- per formare davvero cultura, lo sprito, il carattere dei giovani, per prepararli a vivere, dovrebbero conoscere l’uomo. Uomo è anche bambino, anzi a me piace non aver incominciato la mia carriera dall’asilo infantile”.

Avversa sempre alla guerra, subito dopo la tragedia della Grande guerra entrerà nel Partito socialista, l’unico che si aveva detto no alla guerra. Ed è proprio a Padova che Lina , sotto la falsariga di Milano vuole realizzare una università proletaria, una biblioteca, un teatro del popolo, una scuola festiva di lavoro per le donne, piccoli presidi per contribuire a quella “coscienza di sé “ che sembra mancare al popolo.

Il 1925 è l’anno in cui il Pnf , decreta l’iscrizione obbligatoria per tutti i dipendenti statali ed quello il momento in cui Lina si oppone severamente al Partito nazional fascista , rifiutando l’iscrizione e meritandosi l’esilio in Sardegna , a Nuoro. Rientrerà a Padova solo nel 1929 .
Unica donna socialista a non avere un passato fascista.

Il 2 giugno del 1946 , con la celebrazione delle prime elezioni libere , l’Italia diventa repubblicana; si elegge l’Assemblea Costituente , tra gli eletti Lina Merlin che si batte perché lo Stato garantisca a tutti le condizioni per avere il minimo necessario alla vita e che tutti i cittadini siano uguali davanti alla legge.

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali . E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale………”Art. 3 della Costituzione .

Fu la cocciutaggine di Lina che impose quel “ senza distinzione di sesso”…

All’età di sessanta anni Lina Merlin il 18 aprile 1948 viene eletta senatrice della Repubblica e in questa veste presenta il disegno di legge che sarà poi sempre chiamato “ Legge Merlin” che prevedeva la chiusura delle case di tolleranza e la lotta contro lo sfruttamento della prostituzione.

Questa legge incontrò le resistenze di molti ed ebbe nemici anche tra le donne.

Il giorno dell’approvazione in Senato, nel 1951, Lina Merlin aveva pianto “ E’ il più bel giorno della mia vita!”.

Una donna , Lina Merlin, che dedicò tutta la sua attività parlamentare alle tematiche legate alle donne, al lavoro, alla promozione e giustizia sociale e che pagò la sua rigida condotta di onestà con l’uscita dal Partito socialista. Dopo oltre quarantadue anni di vita e battaglie in seno al Partito Socialista , Lina Merlin decide di dare le dimissioni e restituire la tessera al partito.

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