Il jazz ‘invade’ Isernia per dare vita al ‘Tetracordo Molise Summit’

Oltre cento i musicisti provenienti da tutto il mondo protagonisti dell’evento che animerà il centro storico fino a domenica. Entusiasta l’ambasciatore Ari Roland: “Un festival fantastico”


ISERNIA. “Un festival fantastico”: così l’ambasciatore americano della musica jazz nel mondo Ari Roland ha definito il ‘Tetracordo Molise Summit’ che animerà il centro storico di Isernia fino a domenica 22 luglio. Questa mattina a Palazzo San Francesco si è tenuta la conferenza stampa dell’evento, che vede protagonisti oltre cento artisti arrivati in città dagli Stati Uniti, Francia, Spagna, Olanda e dal Medio Oriente.

“Il festival – ha sottolineato Roland – ha due obiettivi. Il primo è quello di portare artisti giovani a sviluppare una personalità sullo strumento per poter suonare quello che sentono e che vogliono comunicare. Il secondo è quello di suonare per la gente e renderla felice, trasmettendo le sensazioni tipiche che vengono dal jazz”. Secondo l’ambasciatore del jazz nel mondo il Molise ha tutte le potenzialità per dare un futuro a questo genere musicale. “E’ esattamente in posti come questi che il jazz si è sviluppato negli Stati Uniti – ha sottolineato -, per questo basta lavorare duro, suonare sinceramente con il cuore. In questo modo la gente lo sentirà e ne beneficerà anche il territorio”.

“La nostra finalità – ha quindi evidenziato Giordano Carnevale, presidente dell’associazione ‘Il Tetracordo’ che organizza l’evento – che oramai ci proponiamo da cinque anni è quella di raggruppare il maggior numero di musicisti da tutto il mondo, creando un forte network tra gli artisti al fine di creare dei progetti musicali a livello locale, nazionale ed internazionale. Il Tetracordo non è semplicemente un festival ma è più che altro un luogo di incontro per stimolare la creatività per realizzare progetti internazionali”.

Dunque non un festival ma un incontro e uno scambio di varie culture musicali. Non a caso l’edizione di quest’anno si terrà sotto l’osservazione del Dipartimento di Stato americano per gli Affari culturali e l’Educazione, coinvolgendo la figura degli ambasciatori del jazz. Il programma del Dipartimento americano punta all’integrazione delle culture e in particolare dei rifugiati e degli immigrati temporaneamente ospitati nel sud Italia.