HomeNotizieCULTURA & SPETTACOLIA piedi nella storia, Capracotta 'ricorda' i fratelli Fiadino

A piedi nella storia, Capracotta ‘ricorda’ i fratelli Fiadino

Settantacinque anni fa Rodolfo e Gasperino furono trucidati per aver ospitato alcuni soldati in fuga. Il Comune onorerà la loro memoria con una passeggiata nei luoghi che, allora, fecero da scenario ai fuggitivi che, da Sulmona,  provarono a raggiungere i soldati alleati sul fiume Trigno


CAPRACOTTA. Una vicenda lontana nel tempo ma che racchiude insegnamenti e sentimenti che non hanno età.

E’ la storia dei fratelli Fiadino, Rodolfo e Gasperino, che 75 anni fa furono trucidati per aver offerto ospitalità ad alcuni prigionieri in fuga dal campo di Sulmona verso la libertà che, in quei giorni, aveva il volto dei soldati alleati. La fuga verso il fiume Trigno aveva come scenario le vallate del Sangro e le montagne dell’Alto Molise. Ed è questo lo scenario che domenica farà da sfondo alla passeggiata che vuol essere un momento di riflessione sui temi più attuali.

Una storia nella storia quella che il Comune di Capracotta – con la Pro Loco e il CAI di Isernia – vuol ricordare perché quegli eventi coinvolsero drammaticamente il proprio territorio e segnarono profondamente la comunità. L’appuntamento è per domenica prossima, in Largo dei Sartori a partire dalle 9.

Insieme si ripercorreranno i luoghi attraversati dai prigionieri in fuga. Come Uys Krige, ufficiale sudafricano e corrispondente di guerra delle truppe inglesi, uno dei prigionieri in fuga che attraversò la valle del Sangro e l’Alto Molise per raggiungere i soldati alleati sul fiume Trigno. Quel soldato ha raccontato la fuga a piedi tra i monti e le valli abruzzesi e molisane verso la libertà nel libro “The way out” (Libertà sulla Maiella).

Nel libro i riferimenti a Capracotta sono diversi e abbastanza precisi, per cui la ricostruzione geografica e l’importante lavoro di ricerca a cura dell’ingegnere Sebastiano Conti, con la collaborazione del CAI, consentono di avere una fotografia abbastanza attendibile dei luoghi effettivamente attraversati dai prigionieri in fuga dal Sangro verso il Trigno.

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