I bambini diventano piccoli esploratori: visita al tunnel scavato nel tufo

La galleria, realizzata nei primi del Novecento, servì con tutta probabilità anche da riparo durante i bombardamenti delle due Guerre mondiali


MONTENERO DI BISACCIA. Gli alunni delle tre classi quinte della Scuola Primaria di Montenero di Bisaccia hanno visitato il tunnel scavato nel tufo, nella zona storica del paese, che ha ospitato la scorsa estate uno degli scenari più interessanti della ‘Notte nel Borgo Antico’.

La galleria, realizzata nei primi anni del 1900, serviva a collegare, attraverso una botola, i locali che ospitavano un antico frantoio con la dispensa dell’abitazione della famiglia Cremonese. Data la presenza di alcune scritte incise sulle pareti, il tunnel servì probabilmente anche per fornire riparo nel periodo delle Guerre mondiali, durante le incursioni dei soldati o nel corso dei bombardamenti.

L’iniziativa, nata da una chiacchierata tra le docenti e la promotrice di eventi culturali Antonietta Finocchio, si è tramutata subito in una richiesta di supporto al Comune e alla Pro Loco, trovando l’immediata disponibilità dell’amministrazione comunale, dei volontari dell’associazione e dell’attuale proprietario del locale dove si trova il tunnel.

Dopo il saluto dell’assessore alla cultura Massimo Di Stefano, Antonietta Finocchio ha fatto da guida ai piccoli ospiti e alle loro insegnanti all’interno del tunnel, dotando preventivamente tutti i visitatori di un simpatico ed utile caschetto protettivo, che ha fatto entrare i ragazzi nella parte dei piccoli esploratori.

Tanta la curiosità e le emozioni espresse dagli alunni nello scoprire un luogo così antico e ricco di storia, che fino a qualche mese fa era sconosciuto ai più. Montenero di Bisaccia, nata su una collina prevalentemente tufacea, è molto ricca di grotte e di tunnel di questo tipo, come testimonia la zona più antica del paese che fa da cornice all’ormai famoso Presepe Vivente.

L’iniziativa, particolarmente apprezzata sia dagli ospiti che dagli organizzatori, ha dato lo spunto per proseguire le visite nelle prossime settimane presso altri luoghi storici del paese, come ad esempio la fonte ‘Cassù’.

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