Il militare, nato da genitori campobassani, combatté nel D-Day e si guadagnò innumerevoli riconoscimenti e medaglie. La sua storia, ricostruita da Geremia Mancini, presidente onorario dell’associazione ‘Ambasciatori della fame’
CAMPOBASSO. John Ralph Armellino – nella foto, scattata alla vigilia del D-Day, seduto al centro – nacque a West New York in New Jersey, il 21 febbraio del 1921, da genitori campobassani: Nicola ed Emilia Di Rito. I due giunsero ad Ellis Island, ragazzi con tanti sogni e speranze, nel 1904, a bordo del piroscafo ‘Roma’. Nel censimento del 1940 il padre risultava avere 57 anni e la madre 52.
John Ralph Armellino si laureò all’Accademia Militare di New York. Era uno studente al ‘Virginia Military Institute’ quando, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, fu subito inviato in zona di guerra. Venne inquadrato come Tenente nell’esercito degli Stati Uniti, 16esimo reggimento di fanteria, prima divisione. Partecipò alle campagne in Algeria, in Marocco, Tunisia e Sicilia. Ma l’impresa più grande era dietro l’angolo.
John era infatti l’ufficiale comandante della Compagnia L, una delle otto a sbarcare su Omaha Beach, nell’iniziale ondata di combattimento dello sbarco in Normandia. Perse la gamba destra a causa delle ferite riportate durante il D-Day: per il suo eroismo ottenne la Silver Star Medal, la Bronze Star Medal e la leggendaria Purple Heart. La motivazione: “Per eroismo straordinario in connessione con operazioni militari contro un nemico armato mentre prestava servizio come Ufficiale Comandante, Compagnia L, Battaglione 3d, 16 ° Reggimento di Fanteria, 1ª Divisione di Fanteria, in azione contro le forze nemiche il 6 giugno 1944, in Francia”.
Indossava orgogliosamente la Presidential Unit Citation e la Fourragere to the French Croix de Guerre. Si ritirò dal servizio militare attivo con il grado di maggiore nel 1946. Dopo la seconda guerra mondiale, si laureò alla New York University nel 1950 e successivamente si dedicò alla politica. Fu sindaco di West New York, New Jersey, dal 1951 al 1971. Il 24 novembre 1946 sposò Nina Ritchick. Fu gestore del ‘Park Casino’ di West New York e ‘The Pub’ in Middletown. Nel 1982 decise di andare a vivere a North Palm Beach in Florida. Morì, il 17 settembre del 2004, a North Bergen nel New Jersey. La sua amata Nina, dopo cinquantatré anni di matrimonio, gli sopravvisse solo di sette giorni. John è un altro incredibile esempio, stavolta di sangue molisano, di quanto davvero gli italiani abbiano contribuito alla storia del mondo.
Pietro Ranieri
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