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I rifiuti tornano a nuova vita per dare forma alla Basilica di Castelpetroso

L’opera è stata realizzata dai bimbi della scuola Primaria dell’istituto ‘D’Uva’ nell’ambito del progetto ‘Viviamo la terra’ promosso dalla Smaltimenti Sud


CASTELPETROSO. I bambini comprendono l’importanza del riciclo dei rifiuti e danno forma a un’opera d’arte. La classe V della scuola Primaria ‘D’Uva’ di Castelpetroso, in collaborazione con la Smaltimenti Sud srl nell’ambito del progetto ‘Viviamo la Terra’, incentrato sulla sostenibilità ambientale, ha realizzato con grande entusiasmo e creatività una peculiarità del suo territorio: la meravigliosa Basilica Santuario di Maria Santissima Addolorata.

basilica carta 1Importantissimo luogo di culto della fede cattolica, considerato probabilmente il maggiore edificio religioso molisano. La sua importanza è data anche dalla apparizione della Vergine Maria, avvenute nel 1888 a due pastorelle. Oltre a queste ne avvennero altre e fu riconosciuto questo fenomeno dalla Chiesa cattolica da parte di Papa paolo VI. L’ idea era quella di creare un luogo di ritrovo per il pellegrinaggio dei fedeli, dove poter trovare una struttura di accoglienza.

A tal proposito i bambini hanno utilizzato tutto il loro estro rappresentando la grandissima chiesa in stile neogotico con i diversi materiali da riciclo quali: carta e cartone, tappi di plastica, cannucce, giornali, vaschette, polistirolo riproponendo quelle che sono le proprie caratteristiche architettoniche: la facciata posta al centro tra due torri campanarie, tripartita in sezioni della medesima altezza, i portali con le lunette, le cuspidi triangolari con l’ elegante quadrifora, le trifore laterali , e per finire la maestosa cupola centrale che si innesta su un alto tamburo di forma ottagonale.

Le insegnanti di riferimento che hanno seguito il progetto, Teresa Genuise e Carmela D’Ovidio, hanno organizzato non solo una visita presso l’impianto di selezione dei rifiuti di Pozzilli della Smaltimenti Sud Srl per far capire ai bambini le corrette modalità in cui si articola la raccolta differenziata, ma anche degli incontri didattici con la dottoressa Carmen D’Antonino, per insegnare loro come si può riutilizzare una materia prima trasformandola così in materia prima seconda. Risultato di questo percorso è stata la realizzazione di una vera e propria opera d’arte, stimolando la sensibilità dei ragazzi nei confronti delle problematiche ambientali e far comprendere loro il concetto di laboriosità, spirito di squadra e di partecipazione propositiva per il progetto presentato.

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