I fedeli ‘invadono’ Isernia per rinnovare l’antico rito della festa di Sant’Antonio

Migliaia le persone che per tutta la giornata di ieri hanno partecipato a una delle celebrazioni più sentite in città. In serata la processione con i cavalli bardati dalla comunità rom. GUARDA LA FOTOGALLERY



ISERNIA. E’ da sempre uno degli eventi religiosi più attesi e, anche ieri, sono state migliaia le persone che hanno partecipato ai rituali legati alla festa di Sant’Antonio di Padova. Fin da ieri mattina il centro storico della città è stato ‘invaso’ dai fedeli arrivati da ogni angolo della provincia e anche da fuori regione che hanno voluto rendere omaggio al santo. E, come tradizione vuole, nei vicoli del borgo sono stati allestiti gli altarini e le infiorate.

Poi la benedizione del pane, altro rito legato al culto del santo. “Tommasino – ricorda lo studioso Mauro Gioielli – era un bimbo di 20 mesi. La madre, una signora di ricca famiglia, lo lasciò in casa da solo a giocare e lo ritrovò poco dopo senza vita, affogato in un mastello d’acqua. Disperata, la donna invocò l’aiuto di Sant’Antonio e fece un voto: ‘Fallo rivivere – disse implorante, rivolgendosi al santo –. Se otterrò la grazia, donerò a ognuna delle famiglie povere della città tanto pane quanto è il peso del mio bambino’. Il figlioletto tornò miracolosamente in vita e nacque così la tradizione del ‘pondus pueri’, alla quale è collegata l’usanza dei pani di Sant’Antonio (pane dei poveri)”.

In serata poi l’evento più atteso: la processione con i cavalli bardati dalla comunità rom. Il corteo religioso è partito dalla chiesa di San Francesco per sfilare lungo le vie della città. Un rito antico, quello che ogni anno si rinnova nel capoluogo pentro, in cui la fede abbraccia la tradizione per celebrare il santo.

GUARDA LA FOTOGALLERY

 

Unisciti al gruppo Whatsapp di isNews per restare aggiornato in tempo reale su tutte le notizie del nostro quotidiano online: salva il numero 3288234063, invia ISCRIVIMI e metti “mi piace” al nostro gruppo ufficiale