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A Scapoli ‘Qui nessuno è straniero’, concerto conclusivo del workshop di Isernia Gospel Choir

L’appuntamento è per venerdì alle 18 presso la struttura di accoglienza ‘La Casa di Tom’


SCAPOLI. Da alcuni giorni il centro Sprar ‘La Casa di Tom’, a Scapoli, si è animato di note e ritmi internazionali. È proprio qui che, infatti, l’Isernia Gospel Choir in collaborazione con la struttura e con il patrocinio del Comune di Scapoli sta realizzando l’International Music Workshop, prima iniziativa di questo genere promossa dal gruppo corale, che ha trovato subito l’entusiasmo non solo degli operatori dello Sprar sia minori che ordinari, ma anche dei circa trenta ragazzi ospiti della struttura.

Un viaggio tra note, ritmi e danze per sviluppare le abilità canore e musicali in un ambiente di inclusione ed interculturalità: ecco la filosofia alla base del percorso, che ha visto una 4 giorni di full immersion per circa 30 ore di lavoro con l’esibizione finale, dal titolo ‘Qui nessuno è straniero’, sempre presso la struttura Sprar minori a Scapoli, venerdì 21 giugno alle 18. Un grande concerto che metterà in scena uno splendido messaggio di uguaglianza, pace e impegno sociale. Guest star il tamburellista Antonello Iannotta, che con Davide Fiorelli ha anche curato la parte strumentale del workshop dedicata alle percussioni.

“L’incontro con questi ragazzi ci ha lasciato tantissimo, soprattutto in termini umani”, ha dichiarato la direttrice del coro, Federica Leva. “Le emozioni che si provano quando improvvisamente ci si ritrova a cantare e suonare tutti insieme, con persone mai incontrate prima, ci fanno davvero capire come ‘qui nessuno è straniero’. Suonare insieme a qualcuno è forse il modo migliore per conoscerlo: ecco perché attraverso il canto si superano tantissime barriere, da quelle culturali a quelle linguistiche”.

La musica, e in particolare il gospel, racchiude sempre un messaggio di comunione e di fratellanza. La nostra associazione si occupa non solo di gestire l’Isernia Gospel Choir, ma soprattutto di diffondere attraverso attività dedicate la cultura dell’inclusione e di rafforzamento naturale del tessuto sociale”, ha spiegato il presidente Pietro Ranieri. “Un grazie in questo senso va anche agli operatori dello Sprar, che hanno accolto subito la nostra proposta: speriamo sia solo l’inizio di un cammino sempre più fruttuoso, insieme”. 

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