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Corpus Domini, la magia si ripete. La ‘prima’ dei Misteri davanti al ministro Di Maio

Boom di visitatori e misure di sicurezza più stringenti che mai, in considerazione della visita del vice premier a Campobasso, per l’edizione 2019 della festa che più rappresenta l’anima della città. Trecento anni di storia e un sogno: far comprendere fuori dai confini regionali e nazionali l’importanza di una manifestazione unica nel suo genere. La partenza alle 10 dal Museo dei Misteri, il passaggio nel borgo antico e la sosta in via Sant’Antonio Abate, davanti alla casa dell’ideatore degli Ingegni Paolo Saverio di Zinno. Quindi l’arrivo in centro e la benedizione dal balcone del Comune. Quest’anno con un ospite d’eccezione

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di CARMEN SEPEDE

CAMPOBASSO. Campobasso, i Misteri e Di Maio. Nella manifestazione in cui nulla cambia, da tre secoli a questa parte, qualcosa quest’anno cambia. Se non nella ricetta, che è quella tradizionale, di certo nel contorno. Nell’attesa, aumentata come la security, in considerazione della visita in città del ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, ospite d’eccezione dell’edizione 2019 della sfilata degli Ingegni e della festa del Corpus Domini. Ma non è l’unico. Presente a Campobasso, in forma privata, anche il ministro della Difesa Elisabetta Trenta. 

gravina diavoloUn omaggio ai Misteri e un omaggio a Paolo Saverio di Zinno, il loro geniale ideatore, da parte del vice premier, a Campobasso anche per festeggiare l’elezione del sindaco a Cinque stelle Roberto Gravina. Boom di visitatori e controlli capillari come non mai. A seguire l’evento, e a seguire la visita di Luigi Di Maio, giornalisti e operatori televisivi arrivati da tutta Italia, e anche dall’estero. Riflettori puntati su Campobasso e il sogno di ottenere il riconoscimento Unesco che si persegue da anni.

Per il resto tutto come da copione. In una storia che si ripete dalla metà del 1700, quando il genio tutto campobassano di Paolo Saverio di Zinno, che nel dicembre scorso ha ‘compiuto’ 300 anni, mise a punto quelle macchine processionali. Che all’epoca dovettero sembrare incredibili. Una magia. Lo era allora, ma lo è anche oggi. Per la manifestazione che più rappresenta il cuore di Campobasso.

In una giornata soleggiata e calda gli Ingegni sono partiti alle 10 dal Museo dei Misteri, accompagnati da quella marcetta festosa che in realtà è il ‘Mosè’ di Rossini. Colonna sonora della sagra. L’inizio della sfilata preceduto dal momento religioso, la Messa celebrata nel Museo di via Trento dall’Arcivescovo di Campobasso-Bojano Giancarlo Bregantini.

Dopo la Messa la cerimonia della ‘vestizione’, momento suggestivo e pittoresco insieme. Il momento in cui i figuranti vengono imbracati sulle macchine, che all’improvviso da inanimate diventano viventi. Mentre i ‘diavoli’, alle prese con il trucco, tingono il volto di nero a chi passa a tiro, sindaco e amministratori comunali in primis. Che non si sottraggono allo scherzo. Succede così ogni anno. Fa parte della festa. Per molti genitori la foto dei loro pargoli col ‘diavolo’ è addirittura un vanto. E passi che ci scappa qualche lacrimuccia.

Quindi l’avvio della sfilata per i 13 Ingegni di Paolo Saverio di Zinno. I 12 sopravvissuti al collaudo e al disastroso terremoto del 1805. E l’ultimo, il ‘Sacro Cuore’, costruito nel 1959 dalla bottega ‘Tucci’ di Campobasso, sulla base di un bozzetto originale di Di Zinno.

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