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Campobasso set cinematografico. Alla Casa della scuola le riprese di ‘Era una giornata di sole’

Cortometraggio sul delicato tema della malattia mentale. Un lavoro prodotto da Marco Caldoro e diretto da Alfredo Arciero. Protagonista Angelo Orlando, con Massimo Troisi nel film ‘Pensavo fosse amore, invece era un calesse’


CAMPOBASSO. La Casa della scuola di Campobasso diventa set cinematografico. Il palazzo di via Roma, una volta sede della ‘Enrico D’Ovidio’, che l’amministrazione Battista ha trasformato in sede della Galleria civica, ospita le riprese del cortometraggio ‘Era una giornata di sole’. Un viaggio nella mente umana e nel delicato tema della malattia psichiatrica.

Un lavoro prodotto da Marco Caldoro, attore e regista campobassano, tra gli interpreti del corto, diretto da Alfredo Arciero. Nel cast, come protagonista, l’attore salernitano Angelo Orlando, con Massimo Troisi nel film ‘Pensavo fosse amore, invece era un calesse”.

“Nel corto sono Marco, un malato psichiatrico – ha raccontato Orlando – come ho interpretato un ruolo non facile? Entrando e uscendo nel personaggio, dando un volto alla follia che, per alcuni versi, è nella mente di tutti noi”.

“Tutto è nato – ha spiegato Caldoro – dalla partecipazione a un bando per l’utilizzo dei fondi dell’8 per mille della Chiesa valdese, per la realizzazione di un progetto che riguardasse il sociale. L’idea di realizzare questo corto è nata dalla lettura del libro ‘Sunny days’, testo scritto dallo psichiatra Adolfo Ferraro, sulle foto realizzate nel 2013 da Stefano Ciannella, che per sei mesi è stato in visita nel manicomio criminale di Aversa, un anno prima della chiusura della struttura”.

Quaranta immagini di mani, che rappresentano quaranta storie di malati e criminali e una vicenda su tutte: quella di una persona che avendo problemi psichiatrici, e non avendo alcuni tipo di sostegno, decide di uccidere la cameriera di casa.

Dal testo letterario è nata la sceneggiatura, affidata ad Alfredo Arciero, che in Molise ha già lavorato alla regia del film ‘Il viaggio’, che vede ancora Caldoro e Orlando nel cast. “Leggendo il libro – ha spiegato Arciero – la sceneggiatura è venuta da sola. Mi ha colpito la solitudine di queste persone ed in particolare la storia di uno di questi pazienti pschiatrici, che ha raccontato che i suoi genitori non lo abbracciavano mai. Cosa che mi ha portato a pensare che per curare la follia non sono utili solo le medicine, ma anche i rapporti umani”.

Ma fare un cortometraggio o un film in Molise è più complesso che a Roma? “Tutt’altro – la risposta di Arciero – qui paradossalmente è più semplice, sia per allestire un set che per ottenere i permessi. La Casa della scuola in cui stiamo facendo le riprese? Bellissima struttura, per averne la disponibilità a Roma ci avremmo messo un mese. E poi qui riusciamo a girare senza problemi di traffico, di spostamenti. Insomma, il Molise è adatto eccome per il cinema. Anzi, è ideale”.

Carmen Sepede

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