Eddie Lang Jazz Festival, si chiude con il botto: arriva Marc Ribot, secondo solo a Jimi Hendrix

Questa sera a Monteroduni il chitarrista statunitense tra i più apprezzati di sempre. Vanta collaborazioni ‘da urlo’: da Tom Waits a Laurie Anderson, da Marianne Faithful a Vinicio Capossela, da Iggy Pop a Robert Plant


MONTERODUNI. Si chiude stasera la XXIX edizione dell’Eddie Lang Jazz Festival. E il protagonista sarà il chitarrista statunitense Marc Ribot. Sì, proprio lui: il musicista e compositore di origini ebraiche tra i più apprezzati chitarristi di sempre. Un indizio: nella sua classifica dei migliori chitarristi della storia, il critico Piero Scaruffi lo mette al secondo posto. Dietro a Jimi Hendrix.

Già da adolescente collabora con diverse garage-band mentre studia con il suo mentore, il chitarrista e compositore haitiano Frantz Casseus. Nel 1978 si trasferisce a New York e diventa membro del gruppo soul-punk Realtones e dei Lounge Lizards di John Lurie (dal 1984 al 1989). Tra il 1979 e il 1985 Ribot lavora come sideman in concerto con Brother Jack McDuff, Wilson Pickett, Carla Thomas, Rufus Thomas, Chuck Berry e molti altri. Ha contribuito in maniera determinante alla ridefinizione di quel genere di folk singing che gli statunitensi definiscono Americana, grazie alla sua preziosa chitarra nel magnifico Rain Dogs di Tom Waits, nel 1985.

E l’impressionante lista di suoi credit nei dischi altrui: oltre a Tom Waits, ha collaborato con Solomon Burke, Neko Case, Diana Krall, Beth Orton, Marianne Faithful, Arto Lindsay, Caetano Veloso, Laurie Anderson, Susana Baca, McCoy Tyner, The Jazz Passengers, Medeski, Martin & Wood, Cibo Matto, Jamaaladeen Tacuma, James Carter, Vinicio Capossela , Auktyon (Russia), Vinicius Cantuaria, Sierra Maestra (Cuba), Alain Bashung (France), Marisa Monte, Allen Ginsburg, Madeleine Peyroux, Sam Phillips, Joe Henry, Allen Toussaint, Norah Jones, Akiko Yano, The Black Keys, Jeff Bridges, Jolie Holland, Elton John, Leon Russel solo per citarne una parte.

Ribot collabora frequentemente con il produttore T-Bone Burnett: l’ultima in Raising Sand di Alison Krauss e Robert Plant (album che si è aggiudicato ben 5 Grammy Awards nel 2009).Collabora regolarmente con John Zorn e l’etichetta discografica di quest’ultimo Tzadik.

Ha inciso oltre 20 album in 35 anni di carriera, esplorando qualsiasi dimensione musicale: dal jazz pionieristico di Albert Ayler con il proprio gruppo “Spiritual Unity”, alle sonorità cubane di Arsenio Rodríguez nei due acclamatissimi dischi del “Marc Ribot Y Los Cubanos Postizos”. Con il suo potentissimo trio ‘Ceramic Dog’ prosegue la linea dei suoi primi e sperimentali gruppi no-wave/punk/noise, Rootless Cosmopolitans e Shrek.

Il 2013 vede la pubblicazione di “Your Turn” con i “Ceramic Dog” e nel 2014 è stata la volta del monumentale “Marc Ribot Trio Live at the Village Vanguard”, preziosa testimonianza live della prima formazione con il ritorno di Henry Grimes. Quest’ultimo disco è stato riconosciuto da Downbeat tra i migliori dischi dell’anno. Nominato curatore e direttore musicale per il 2009 del Century of Song Festival, ha poi dato il via a nuove collaborazioni esplosive, come quella con Iggy Pop.

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