Torna ad Agnone l’asta di beneficenza ‘Armonia dei colori alla rinfusa dell’anima’

L’11 agosto prossimo, 23 tra pittori, scultori, fotografi, poeti e artigiani metteranno a disposizione le proprie opere seguendo le orme dell’artista amatoriale Diana Falcione, organizzatrice dell’asta che ha permesso di collegare ‘La Casa dei Risvegli Luca De Nigris’ di Bologna con Agnone


AGNONE. La beneficenza fa ancora rumore, fortunatamente. E il rumore viaggia lontano. È questo quello che è successo l’anno scorso quando Diana Falcione, artista amatoriale, ha deciso di mettere all’asta i suoi dipinti con il solo obiettivo di fare beneficenza. Destinataria dei fondi la onlus “La casa dei Risvegli Luca De Nigris”, associazione a supporto dell’omonima Fondazione che fa capo a una struttura riabilitativa per pazienti in ripresa dal coma.

Il 2 agosto scorso così, il Kombi Pub, ad Agnone, ha fatto da cornice a un evento totalmente benefico in grado di coinvolgere turisti, residenti e villeggianti. Al centro della serata, animata da musica e poesia, le opere dell’artista locale che hanno permesso agli Amici di Blu (questo il nome che si è dato il gruppo di volontari a capo dell’organizzazione dell’evento, ndr) di raccogliere oltre 2800 destinati proprio alla onlus bolognese.  

“Non potevamo e non volevamo fermarci” hanno commentato gli Amici di Blu che, sulla scia della prima edizione, hanno deciso di organizzare un altro appuntamento coinvolgendo altri artisti.

Quest’anno, l’11 agosto, a partecipare perciò ci saranno altri ventidue artisti, altomolisani e non, che si uniranno alla Falcione con lo stesso scopo: donare in beneficenza i proventi dell’asta, destinati ancora alla Casa dei Risvegli. A partire dalle 18, il Kombi Pub quindi ospiterà numerose opere d’arte come dipinti, sculture, fotografie e manufatti che saranno immediatamente messi in vendita.

“Sapere di aver aiutato una struttura così importante come la Casa dei Risvegli ci ha donato speranza”, hanno commentato gli Amici di Blu. “Sapere di aver contribuito al benessere di pazienti appena usciti dal coma non può che spingerci a credere che il mondo ha bisogno di una seconda chance e siamo stati felici di aver preso parte, in qualche modo, a questo progetto. Ecco perché abbiamo deciso di farlo ancora, confidando nella partecipazione dei nostri conterranei che, siamo certi, porteranno amici e parenti con loro. L’anno scorso – hanno concluso i ragazzi dell’organizzazione – abbiamo posto la prima pietra, con il contributo di tutti. Ringraziarvi è un dovere, invitarvi un piacere immenso”.

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