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Celestino V torna nella sua città natale con ‘Il ritorno del Papa Santo’

Un evento che si colloca a chiusura di un percorso ben ponderato durato anni, e che si propone di essere il lancio di una nuova era. GUARDA IL SERVIZIO


ISERNIA. Una grande rievocazione in una tre giorni di eventi: la Storia rivive per raccontare il passaggio di Pietro da Morrone – che di lì a poco sarebbe stato incoronato Papa col nome di Celestino V a L’Aquila – nella sua amata città natale, Isernia, che vuole e deve riappropriarsi della figura eccelsa del suo Papa Santo. Ben 126 figuranti animeranno le strade del centro storico in quello che si propone essere prima di tutto un lavoro di divulgazione e di ricerca storica.

Un evento che, ha sottolineato l’assessore alla cultura Eugenio Kniahynicki questa mattina in conferenza stampa a Palazzo San Francesco, non ha goduto dei finanziamenti regionali previsti dal piano per il turismo: “Forse non siamo stati capaci di spiegarci al meglio noi con chi di dovere, ma mi auguro che quando si vedrà ciò che siamo stati capaci di creare qualcuno possa ricredersi”. Anche il sindaco Giacomo d’Apollonio ha sottolineato l’impegno sia organizzativo che economico del Comune, stimato attorno ai 40mila euro spesi soprattutto per l’acquisto dei costumi storicamente accurati e realizzati con gli stessi tessuti dell’epoca grazie alla collaborazione con il MuseC, che rimarranno come patrimonio cittadino. Un progetto unitario che si collega a tutta una serie di eventi realizzati nel corso dell’ultimo periodo, come testimonia il simbolo a ‘Y’ usato per l’evento che richiama gli studi fatti sull’emblema cittadino da Gabriele Venditti ed esposti in un recente convegno nell’ambito del Settembre isernino. Moltissimi i partner dell’evento, dalla Pro Loco di Isernia al Rotaract club, fino alla Provincia di Isernia oggi rappresentata da Cristofaro Carrino.

Nel corso della conferenza stampa la direttrice artistica Emilia Vitullo ha anticipato alcuni personaggi ed interpreti: Carlo Martello sarà interpretato dallo stesso assessore Kniahynicki, mentre re Carlo II d’Angiò sarà Giampaolo D’Uva. La responsabilità del delicatissimo e fondamentale ruolo di Pietro da Morrone è stata invece affidata a Mario Farina.

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