Vestiamoci di rosso, l’Agenzia delle Entrate aderisce compatta all’iniziativa contro il femminicidio

A Isernia della Direzione provinciale di Isernia hanno indossato per la giornata odierna un capo di colore rosso o un accessorio come gesto simbolico per dire ‘no’ alla violenza sulle donne


ISERNIA. Anche la Direzione Provinciale di Isernia dell’Agenzia delle Entrate ha aderito alla “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. Oggi, infatti, i dipendenti, rispondendo compatti all’invito “Vestiamoci di rosso”, promosso dal CUG, il Comitato Unico di Garanzia dell’Agenzia delle Entrate, hanno indossato un capo o un accessorio di colore rosso scelto come simbolo della giornata.
“Quasi venti anni fa l’Assemblea delle Nazioni Unite istituiva questa giornata, partendo dall’assunto che tale violenza rappresenta una violazione dei diritti umani, conseguenza delle persistenti disuguaglianze tra donne e uomini. Questa celebrazione è nata col fine non solo di sensibilizzare, prevenire e contrastare ogni forma di violenza e discriminazione, ma soprattutto – spiegano i promotori dell’iniziativa in seno agli uffici dell’Agenzia delle Entrate – di operare un cambiamento culturale, specialmente nelle condotte maschili, affinché tutti comprendano come un gesto, un atteggiamento, anche banali, possono ferire irrimediabilmente la dignità e la sensibilità di una donna. Atti di violenza, insulti, ingiurie, provocazioni possono accadere ovunque: tra le mura domestiche, così come sui luoghi di lavoro, per strada o in qualsiasi altro contesto sociale. Atti, questi, che su una donna incidono ferite esteriori e interiori, con conseguenze devastanti per il suo benessere psico-fisico. Atti che non conoscono confini geografici, culturali o sociali. Fenomeni deplorevoli di cui può essere vittima una moglie, una compagna, una figlia; ma anche una collega, un’amica, la signora della porta acconto. Troppo spesso questi rapporti tra uomo e donna degenerano, sfociando in insulti, stalking, violenza fisica, se non addirittura in femminicidio”.
Il colore rosso, dunque, diventa testimonianza dell’impegno personale e sociale di ognuno, affinché atti di oltraggio o di violenza fisica e psicologica perpetrati su una donna non vengano più giustificati, e non si rimanga più in silenzio di fronte ad essi, a dimostrazione della volontà di un mutamento intellettuale che intende contrastare ogni stereotipo di genere.

Camillo Pizzi

 

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