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‘Fascinosa Sepino’: la mostra che racconta due secoli di viaggi, scoperte e scavi ad Altilia

L’evento è organizzato dalla Sopraintendenza archeologica belle arti e paesaggio del Molise


SEPINO. Sarà inaugurata venerdì 20 dicembre nell’area archeologica di Saepinum – Altilia la mostra documentaria e fotografica “Fascinosa Sepino. Due secoli di viaggi, scoperte e scavi ad Altilia”. Nel percorso allestito presso la “Casa lunga”, lungo il decumano, il pubblico potrà ripercorrere la storia dell’area archeologica, a partire dalle testimonianze dei più antichi visitatori ottocenteschi, impegnati nel loro personale Grand Tour o sospinti dalle prime curiosità archeologiche per giungere alle scoperte e ai restauri della prima metà del Novecento, con i quali si avvia la trasformazione dell’antico borgo rurale nell’odierna area archeologica.

La vicenda di questa metamorfosi è illustrata attraverso le parole, le immagini e le voci dei protagonisti, dall’inglese Keppel Craven fino a Cesare Brandi e Guido Piovene, utilizzando fonti documentarie e documenti fotografici e video provenienti dagli archivi della Soprintendenza e di importanti istituzioni culturali italiane e straniere. La realizzazione della mostra è stata resa possibile grazie al sostegno dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo della Regione Molise, con il programma “Turismo è Cultura”, oltre che dalla collaborazione di numerosi enti (British School at Rome, Comune di Sepino, Polo Museale del Molise, Soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Napoli) e privati (famiglia Pacanowski).

In occasione dell’apertura della mostra, lo stesso giorno la Soprintendenza restituirà al pubblico anche il “Lapidario” nel suo nuovo allestimento, mirato a valorizzate le iscrizioni e le stele funerarie del periodo romano imperiale, fondamentali per ricostruire la storia dell’antica Saepinum. A seguire, sempre nell’area archeologica di Altilia, avrà luogo, alle 12:30, l’inaugurazione della mostra “La Dea dei canneti fruscianti”, evento realizzato dall’Associazione Saipinaz Onlus e dal Comune di Sepino, in collaborazione con gli Istituti molisani del MiBACT dedicata ai preziosi materiali emersi dallo scavo del sito in località San Pietro di Cantoni, frequentato a partire dal III sec. a.C. e trasformato in santuario cristiano in epoca tardoantica.

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