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Non solo un romanzo rosa: esce ‘Just married’, opera d’esordio di Costanza Tes

Il romanzo della scrittrice 17enne isernina è stato pubblicato nella Collana Floreale di Pubme, dopo che tre milioni di lettori avevano manifestato interesse per la sua storia su Wattpad


 di Giovanni Petta

ISERNIA. Scrivere un romanzo a 17 anni non è cosa da poco. È difficile scriverlo a qualsiasi età. Anche chi ha fantasia da vendere e ha la testa piena di storie e personaggi deve poi misurarsi con il contenimento della vicenda all’interno di limiti lessicali e sintattici che siano interessanti per chi legge. Deve, inoltre, tenere il proprio ‘io’ lontano dalla vicenda, anche quando scrive in prima persona: deve universalizzare le azioni e le sensazioni che ha vissuto e che vuole rivivano nei personaggi del racconto che si appresta a scrivere. È difficile.

Costanza Tes, isernina di 17 anni, c’è riuscita e ha pubblicato ‘Just married’ nella Collana Floreale di Pubme, dopo che tre milioni di lettori avevano manifestato interesse per la sua storia su Wattpad.

L’autrice racconta una storia d’amore tra due adolescenti. E lo fa con un alternarsi ben riuscito di focalizzazioni diverse. I due ragazzi si passano continuamente la palla per raccontare la loro vicenda e, sempre in prima persona, riferiscono soprattutto delle azioni compiute e subite, lasciando al lettore lo scandaglio delle loro emozioni e l’immaginazione delle sofferenze provate e dei traumi subiti.

Costanza Tes è molto brava nell’organizzare i dialoghi, che sono parte rilevante della struttura narrativa. Attraverso le parole che i personaggi si scambiano, la storia prende corpo e coinvolge il lettore.

La vicenda mette in evidenza un mondo – quello adolescenziale – troppo spesso osservato con superficialità dagli adulti. È invece una dimensione in cui si si vive una complessità densa almeno quanto quella degli uomini maturi. E le conseguenze delle cose vissute possono essere molto più gravi se si tiene conto dell’inesperienza e della consapevolezza ancora tutta da formarsi di chi non ha ancora raggiunto i venti anni.

Costanza Tes racconta tutto questo facendo parlare i suoi personaggi e soffermandosi spesso sui minimi particolari dell’abbigliamento – l’outfit si dice oggi -, del make-up, persino dell’arredamento degli spazi che gli adulti creano per la loro vita e per quella dei loro figli.

Lo fa mettendo in rilievo profondità importanti, su cui bisognerebbe riflettere per capire meglio i millenial e la generazione Z che, per noi adulti, sono ancora oggetti sconosciuti che proviamo a capire con strumenti di osservazione obsoleti.

Ed è spesso il dialogo, strumento principe della narrazione di Costanza Tes, a dare elementi di comprensione importanti:
“Perché fumi?”
“E tu perché non lo fai?”
“Perché fa male e perché non mi piace.”
“Appunto.”
“Quindi fumi per farti male?”
“No, fumo perché mi piace.” Volge la testa verso l’alto e socchiude un occhio, come alla ricerca di una qualche costellazione nel cielo.
“…e perché fa male.”

Un dialogo come questo, scritto a 17 anni con tanta perizia e leggerezza, con tanta puntuale attenzione alle cose banali della vita, fa ben sperare per il futuro letterario della nostra giovane scrittrice.

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