Per ragioni di sicurezza il 14 giugno è impensabile poter tenere la manifestazione. L’ipotesi di una data alternativa in autunno o in inverno, quando la pandemia sarà superata, per non pensare già al 2021
CAMPOBASSO. Il 2020 come gli anni delle due Guerre mondiali. Campobasso dovrà rinunciare, come durante i grandi conflitti bellici del Novecento, alla sua tradizione più sentita, la sfilata dei Misteri. Che quest’anno non ci sarà, almeno non nel giorno del Corpus Domini, domenica 14 giugno.
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Impensabile far pensare di sfilare gli Ingegni, anche sperando di essere arrivati alla fase dei ‘contagi zero’ della quale parlano gli scienziati. Impensabile radunare a Campobasso i centomila spettatori e oltre che ogni anno affollano la città per assistere all’evento. Sempre di più da quando, intorno al 1750, Paolo Saverio di Zinno li portò per la prima volta in processione.
Tutto rinviato, di qualche mese o di un anno, dunque, come fa sapere, in attesa della comunicazione ufficiale del Comune di Campobasso, l’Associazione Misteri e tradizioni in un post pubblicato sulla pagina Facebook del Museo dei Misteri.
“Non vedremo sfilare i Misteri domenica 14 giugno per le vie della nostra bella città, tra gli applausi della gente e il carezzevole sole del giugno campobassano – questa la comunicazione – Sicuramente dall’alto la Madonna del Monte, vicino al castello Monforte e il cavaliere San Giorgio patrono della città, pregano in silenzio, come sono oggi le nostre strade, sorridono, aspettano fiduciosi che tutto passi per poter sentire presto le note del Mosè di Rossini. Sembrano essere ardenti spettatori dei loro amici Santi, è un legame invisibile che unisce terra (i portatori) e cielo (gli angeli) in un abbraccio eterno, verso quell’azzurro sfiorato delicatamente dai volti sorridenti dei bambini protagonisti dei Misteri, a rinnovare da secoli, questo legame di fede e tradizione”.
Con l’appuntamento del 14 giugno ormai saltato è soltanto da capire se si potrà pensare a un’edizione autunnale o invernale della sfilata dei Misteri, come il 3 dicembre 2018, in occasione del Trecentenario della nascita di Paolo Saverio Di Zinno.
Una manifestazione fuori dal calendario tradizionale – a Palazzo San Giorgio si sta ragionando su questa ipotesi – non escludendo neppure il rinvio di un anno. Al 2021. Come per gli Europei di calcio e le Olimpiadi.
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