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Il Molise riparte con la cultura. La mostra ‘Womahr’ apre la Fase tre

Nello spazio espositivo della Fondazione. Oggi la presentazione dell’iniziativa e di tutta la nuova programmazione in una conferenza stampa a Campobasso


CAMPOBASSO. Il Molise riparte dalla cultura. Riapre con ‘Womahr’ (Women art human rights for peace), una mostra di respiro internazionale, l’attività della Fondazione Molise Cultura, sospesa per tre mesi a causa dell’emergenza Coronavirus.

Un’iniziativa che dà il via alla nuova programmazione culturale e teatrale, presentata oggi a Campobasso in una conferenza stampa del governatore del Molise Donato Toma, dell’assessore alla Cultura Vincenzo Cotugno e del presidente della Fondazione Molise Cultura Antonella Presutti.

Con loro Lorenzo Canova e Piernicola Maria Di Iorio, i curatori della mostra, finanziata dal Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, che dopo Campobasso sarà portata a Roma e a New York. Presenti anche la docente Unimol Flavia MoncieriLoredana Tullio, presidente del Comitato pari opportunità dell’ateneo molisano.

“Oggi ricominciamo con la cultura vera e umanizzata – ha detto il governatore Toma – alla quale durante il lockdown abbiamo cercato di sopperire con le iniziative sul web, come ‘Next start’ e con ‘Ingegnarsi’, in vista del Corpus Domini. Sono contento che si riparta con una mostra che parla di donne, con nuovi strumenti di comunicazione, nel segno dell’internazionalizzazione e dei messaggi della pace e della sicurezza”.

“Oggi vogliamo lanciare il messaggio che il Molise riparte dalla cultura – ha rimarcato l’assessore Cotugno – con una mostra che sarà in esposizione negli Stati Uniti al palazzo di vetro dell’Onu. Il segno del rilievo di un’iniziativa, finalizzata anche a promuovere l’immagine della nostra regione, che vogliamo rilanciare anche attraverso il turismo, con il piano strategico che avevamo messo in piedi che dovremo rivedere, tenendo conto delle conseguenze dell’emergenza Coronavirus. Anche sulle attività economiche, che stiamo cercando di supportare”.

Della riprogrammazione dell’attività della Fondazione Molise Cultura ha parlato la presidente Antonella Presutti. “Oggi riapre al pubblico la Fondazione, ovviamente nel rispetto rigoroso delle norme di sicurezza – ha evidenziato – e questo ci consente di tornare a fare un discorso di ripresa e di prospettiva. Abbiamo seguito con interesse l’hastag lanciato dal Ministro della cultura Franceschini #laculturanonsiferma e ancor di più il progetto del Fondo dello spettacolo, consapevoli del fatto che le modalità on line, che pure ci hanno consentito di operare durante il confinamento, non possono essere sostituite dalla programmazione nei luoghi della cultura”.

Anticipate dunque le attività che saranno svolte da qui ai prossimi mesi, a partire dalla Poietika-Sonika, quest’anno sul tema ‘Parola al Sud’, che doveva tenersi ad aprile e che sarà probabilmente svolta a ottobre. Vista la collaborazione con la Fondazione Banco di Napoli la rassegna, oltre che al Teatro Savoia e all’Auditorium della Fondazione sarà portata anche in Campania e in Abruzzo.

C’è poi il cinema, con la rassegna sul noir ‘Kiss me deadly’ e c’è la nuova stagione teatrale, in via di definizione. Tra gli appuntamenti teatrali in programma, rinviati proprio a causa dell’emergenza Coronavirus, lo spettacolo ‘Il mio nome è Tempesta. Il delitto Matteotti’, scritto dalla giornalista Carmen Sepede e diretto da un regista di fama nazionale quale Emanuele Gamba. A interpretarlo gli attori Diego Florio, Marco Caldoro, Domenico Florio, Aldo Gioia e Piero Grant. 

Prodotto dall’associazione Act di Campobasso, con la coproduzione della Fondazione Molise Cultura, lo spettacolo sarà rappresentato al Savoia e nei principali teatri italiani. “Ripartiamo da questo – ha detto Presutti – da un progetto che ci rende orgogliosi e che ci consente di inserirci in un circuito teatrale di respiro nazionale”. A fine anno, infine, una grande mostra fotografica di Franco Cappellari.

Ma intanto si comincia con ‘Womahr’, la mostra di arte contemporanea dedicata all’Agenda donne, pace e sicurezza delle Nazioni Unite, curata da Lorenzo Canova e Piernicola Maria Di Iorio, direttore e curatore dell’Aratro, Museo laboratorio di arte contemporanea dell’Unimol.

L’apertura oggi dell’esposizione, nella settimana del Corpus Domini, vuole anche lanciare un messaggio alla cittadinanza, considerando che a causa della pandemia quest’anno non potrà esserci la sfilata dei Misteri. La mostra sarà aperta fino al 12 luglio, dal lunedì al venerdì, dalle 16 alle 19, con apertura speciale per Corpus Domini anche sabato 13 e domenica 14 giugno.

C.S.

 

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