HomeNotizieCULTURA & SPETTACOLIMisteri, il diavolo è sempre lui e l'ultima dunzella si commuove

Misteri, il diavolo è sempre lui e l’ultima dunzella si commuove

L’intervista a due protagonisti della tradizionale manifestazione quest’anno fermata dal Covid


di Maurizio Cavaliere

CAMPOBASSO. Nonostante l’annullamento dell’amatissima sfilata degli ingegni legata al Corpus Domini, alcuni campobassani hanno salutato questa mattina quelli dell’Associazione Misteri e Tradizioni che si sono ritrovati nel Museo di Via Trento. Con i rappresentanti della famiglia Teberino c’erano alcuni dei figuranti, tra gli altri i diavoli Italo Stivaletti e Antonio Iorio e l’ultima dunzella, la 24enne Daniela Ruzzi.
Della partita anche il sindaco di Campobasso Roberto Gravina che ha dovuto fronteggiare il tradizionale… agguato dei diavoli. Non ci è riuscito, naturalmente, calandosi bene nella parte di vittima del rito: faccia dipinta di nero e sfottò assortiti.

L’atmosfera non era festosa come sempre, ma tutti si sono impegnati per rendere il momento piacevole, a chiusura, per i visitatori, di una rapida visita al Museo.
Nessuno si aspettava di dover interrompere bruscamente la tradizione, per di più a causa di un nemico invisibile ma temibile come il Covid, tuttavia c’è grande voglia di rifarsi subito e di organizzare una sfilata meravigliosa nel 2021. Ne abbiamo parlato con il diavolo più noto nella storia contemporanea dei Misteri, Italo Stivaletti, e con l’ultima dunzella, Daniela Ruzzi che, stamattina, subito dopo essersi svegliata, si è commossa ascoltando la marcia dei Misteri: “Proverò per sempre quelle emozioni”.

In forma, come al solito, Italo Stivaletti che ci ha ricordato i suoi 51 anni di ‘militanza’ sopra e sotto gli ingegni del Di Zinno.
Angioletto sul Mistero di San Leonardo, poi sugli ingegni di San Gennaro e San Michele, nel mentre portatore, infine, dal 1999, diavolo: questa la sua trafila infinita.
Lui è il diavolo tentatore, l’uomo dagli occhi di ghiaccio cui stavolta è mancato, e tanto, il bagno di folla. Gli chiediamo quindi di mostrarci la linguaccia, altra specialità della casa. Lui si sfila la mascherina e ci accontenta. Anche senza la faccia pitturata di nero, il diavolone Italo inconfondibile.

 

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