Aree archeologiche chiuse e lasciate nel degrado: il Molise fa scappare i turisti

Cancelli chiusi e siti inaccessibili, per effetto di disposizioni ormai superate. E’ quanto sta accadendo in Molise. L’esempio specifico, che ha suscitato la rabbia e lo sconcerto di una comitiva di turisti romani che hanno denunciato pubblicamente il fatto, riguarda il Teatro Italico di Pietrabbondante, chiuso da tre mesi senza che ancora oggi ci sia una indicazione precisa sui motivi impediscono l’accesso ad uno dei più importanti siti che si trovano in regione. L’associazione Borghi d’Eccellenza ha rilanciato lo sfogo dei turisti, mettendo in evidenza le inefficienze diffuse che si scontrano con annunci ridondanti e slogan vuoti


PIETRABBONDANTE. Nonostante gli slogan il Molise in tema di turismo sconta ritardi e inefficienze nella gestione del patrimonio storico, artistico e culturale di cui dispone. E le lamentele dei pochi sfortunati visitatori che arrivano in regione e che sono impossibilitati finanche ad accedere ai siti archeologici dislocati sul territorio regionale, non mancano. 

L’esempio specifico riguarda il Teatro italico di Pietrabbondante, su cui si registra lo sconcerto di una turista arrivato sul posto da Roma insieme ad altri amici e che è stato costretto ad andarsene dopo aver trovato i cancelli di accesso chiusi, sulla base della disposizione relativa all’emergenza Covid, di fatto superata dalle riaperture decretate dal governo.

E’ l’associazione “Borghi d’Eccellenza” a rilanciare la lettera scritta dal turista, che di seguito riportiamo, con la speranza che chi di divere fornisca non solo spiegazioni ma si attivi al più presto affinchè episodi del genere, che danneggiano l’immagine e la dignità di una regione di cui tanto si è parlato in questi mesi sulla stampa nazionale ed internazionale, non abbiano più a ripetersi.

“Avrei voluto visitare il sito archeologico di Pietrabbondante – scrive Aldo, il turista del Tuscolano -. Sono partito di buon ora da Roma, rinunciando a visitare il Parco dell’Appia Antica, e sono arrivato dinanzi al cancello del teatro di Pietrabbondante, dopo quasi tre ore di viaggio. Ho trovato il cancello chiuso ed un cartello che mi rimandava a tempi migliori. Sono rimasto di sasso e non mi so spiegare ancora il perché di tanta arretratezza” – denuncia il turista.

“Si promuove il Molise – sostiene rammaricato – e poi ci si trova di fronte a situazioni che ti costringono ad andar via. Eravamo 8 amici e per la delusione abbiamo preferito andare a mangiare in Abruzzo dove il mondo è sembrato sorriderci” – conclude Aldo.

“Lui e la sua comitiva – denuncia l’associazione Borghi d’Eccellenza – sono andati via senza lasciar un euro in Molise a causa della disattenzione, disorganizzazione, e dell’assoluta negligenza” di chi è preposto alla gestione di questo come di altri siti archeologici lascati in uno stato di incuria e degrado diffusi. “Si dirà – aggiunge l’associazione rappresentata da Maurizio Varriano – che il sito di Pietrabbondante ricade sotto la diretta competenza del Polo Museale del Molise e non della Soprintendenza. E’ vero – incalza Varriano – ma lo Stato è lo Stato e non esistono più Stati nello stesso Stato”.

Questo è ciò che accade ripetutamente in Molise. A tal proposito “il sindaco – conclude il presidente dell’associazione Borghi d’Eccellenza – interpellato si è dichiarato dispiaciuto e amareggiato dall’evidente situazione di immobilismo”. Per questo ha fatto sapere di essersi rivolto direttamente al Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini.

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