L’opera dedicata ai migranti e ai profughi del Terzo millennio, una provocazione per chi è contro la cultura dell’accoglienza
CAMPOBASSO. Si chiama ‘Gerusalemme liberata backwards’ ed è l’ottantesimo volume scritto al contrario. Con l’opera tratta dal poema di Torquato Tasso, dedicata ai migranti e ai profughi del Terzo millennio, Michele Santelia, di Campobasso, punta a conquistare il diciassettesimo ‘Guinness World Records’.
La tecnica utilizzata è sempre la stessa: scrittura al contrario al computer, su quattro tastiere bianche, senza guardare il videoterminale durante la digitazione e usando l’antico alfabeto della scrittura ‘Medieval speculare’ leggibile in maniera normale attraverso uno specchio. L’opera, di 907 pagine, pesa 44,2 chili ed è alta 29 cm.
La dedica è per i naufraghi di oggi, “le persone che fuggono dalle loro terre martoriate dalle ingiustizie, per giungere sulle nostre coste con la speranza di un futuro migliore”.
“Si tratta anche di una provocazione nei confronti di coloro che sono contro l’accoglienza dei migranti, in un’epoca futuristica in cui non dovrebbero più esistere profughi”, ha dichiarato all’Ansa.
L’opera èstata rilegata con cuoio antichizzato e decorata con borchie antichizzate. Al centro della copertina campeggia un sofferente Cristo crocifisso, in legno antichizzato, che l’autore ha fatto realizzare a mano.
“Si tratta – ha precisato – di un monito a quella stupida arroganza che ci fa sentire unici ed onnipotenti, dagli stolti pregiudizi contro coloro che sono nostri fratelli di vita e di appartenenza, su un mondo che non è solo il nostro e che dobbiamo imparare a condividere anche con altre moltitudini”.
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