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Il Proscenio, baluardo culturale a Isernia: siamo soli, nemmeno una pacca sulla spalla

L’intervista di isNews a Salvatore, Giovanni e Mattia della compagnia Cast: tra le mille difficoltà economiche, i ristori impossibili e la voglia di tornare sul palco a divertirsi e ridere insieme al pubblico. LA VIDEOINTERVISTA


di Pasquale Bartolomeo e Pietro Ranieri

ISERNIA. La compagnia Cast è una realtà che da più di dieci anni ormai – con la rassegna teatrale ‘Mario Scarpetta’ – allieta i weekend degli isernini cercando di unire delle sane risate a momenti d’introspezione e riflessione. Anche e soprattutto per fornire un servizio indispensabile in una città come Isernia.

Impossibile pensare a un capoluogo di provincia senza un cinema e un teatro: sarebbe privo di quell’anima che i luoghi di cultura immancabilmente forniscono a tutta la comunità. 

GUARDA IL SERVIZIO

Il tema delle riaperture di cinema e teatri è al centro del dibattito, specie con le dichiarazioni del governo Draghi di ieri 16 aprile e del ministro Franceschini fin dai giorni dell’insediamento a febbraio. In zona gialla sarà infatti possibile tornare in scena, all’aperto, e al chiuso a particolari condizioni dettate dalle linee guida nazionali. La compagnia Cast già la scorsa estate ha proposto una rassegna serale all’aperto, sfruttando lo spazio esterno nella nuova sede del Centro degli Affari e del Commercio in corso Risorgimento.

Lasciare la storica sede al centro storico è stato un investimento consistente, senza alcun aiuto pubblico, che aveva uno scopo solo: donare a Isernia un centro culturale, un nuovo polo d’aggregazione che non fosse semplicemente una sala teatrale, ma anche un caffè letterario, un luogo d’incontro e di dibattiti, di studio e formazione, di concerti, di mostre. 

“Non abbiamo mai davvero ricevuto aiuti, anzi, piuttosto ci hanno osteggiati. Nemmeno una pacca sulla spalla!”, raccontano Salvatore Mincione, Giovanni Gazzanni e Mattia Rodi. La gioia di riuscire ad aprire la nuova sala, con numeri di biglietti staccati altissimi, a dicembre 2019, si è spenta dopo neanche tre mesi a causa dello scoppio della pandemia. Lo spiraglio in estate, per poi chiudere le porte nuovamente a ottobre. “Abbiamo dovuto autotassarci. Questo è un lavoro che noi facciamo anzitutto per passione, ma le spese non sono mai mancate. O ci fermavamo, o trovavamo un’altra via e resistevamo”.

Il Proscenio non è solo lo spettacolo settimanale: è soprattutto la scuola di teatro, i laboratori per disabili e le tante altre attività. È l’unica compagnia stabile del Molise che si autosostiene con la scuola di teatro, dalla quale i ragazzi più meritevoli vengono introdotti nel gruppo e ‘messi a lavoro’, dove possono far fiorire le loro qualità artistiche. L’attesa, forse, sta però per finire: “Invitiamo tutti a venire in massa, quando si potrà. Ci manca molto il pubblico, ci mancano le vostre risate: noi siamo pronti, vi aspettiamo presto!”.

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